Denisa, l’autopsia svela l’orrore: decapitata con un solo colpo

Un solo colpo, netto. Forse con una mannaia o un'accetta. E' stata uccisa così Maria Denisa Paun. Decapitata. È questa la sconcertante evidenza emersa dalla prima autopsia eseguita oggi all’ospedale di Pistoia sul cadavere della 30enne romena, ritrovato in avanzato stato di decomposizione in un campo a Montecatini Terme dopo la sua scomparsa da un residence di Prato lo scorso 15 maggio.

Secondo il medico legale Luciana Sonnellini, che ha eseguito l’esame, l’arma impiegata per la decapitazione non può essere stata di piccole dimensioni: si ipotizza l’uso di una scure, un’accetta o un machete. Una dinamica incompatibile con i “coltellini” citati da Vasile Frumuzache, la guardia giurata di 32 anni che ha confessato l’omicidio.

Il riconoscimento del corpo, devastato dalla decomposizione, è stato possibile solo grazie alla fotografia di un tatuaggio mostrata alla madre e alla cognata della vittima. I resti erano troppo compromessi per permettere qualsiasi identificazione diretta.

L’autopsia, per ora, non chiarisce se Denisa sia stata uccisa con altri mezzi prima della decapitazione: nessuna certezza su un possibile soffocamento. L’assenza di tracce di sangue nella stanza del residence in cui, secondo Frumuzache, sarebbe avvenuto l’omicidio, alimenta dubbi tra gli investigatori.

Nei prossimi giorni sono previsti nuovi sopralluoghi nel casolare abbandonato nel bosco delle Panteraie, non lontano dal luogo del ritrovamento. L’area sarà ripulita per cercare eventuali ulteriori elementi, o addirittura altri resti. L’inchiesta ora si concentra anche sull’eventuale presenza di complici e sulla reale dinamica dell’omicidio, ancora piena di zone d’ombra.