Trucidate oltre 500 persone

Mattarella, orrore Stazzema pungolo per respingere violenza

'In eccidio S.Anna Repubblica ha sue radici profonde'

Mattarella, orrore Stazzema pungolo per respingere violenza
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"Oggi le guerre tornano a gettare le loro ombre spettrali, con la ferocia che la storia già ci aveva mostrato e che speravamo per sempre dissolta.

L'eccidio di Stazzema, la ferita indelebile impressa nella nostra storia, rappresenta un pungolo per richiamare alla responsabilità di respingere la violenza dell'uomo contro l'uomo, per costruire convivenza, rispetto del diritto fra eguali.

La centralità della persona umana e il valore della comunità in cui vive sono il lascito esigente di chi ha vissuto gli orrori e lavora per ricostruire".

Lo ha scritto in un messaggio il Capo dello Stato Sergio Mattarella nell'anniversario della strage di Sant'Anna di Stazzema (Lucca).

"Il 12 agosto del 1944 - ricorda il presidente della Repubblica - si compì a Sant'Anna e nelle frazioni di Stazzema un eccidio tra i più sanguinosi ed efferati della Seconda Guerra Mondiale.

Oltre cinquecento persone, donne, anziani, sfollati, tanti bambini, vennero trucidate senza alcuna pietà e molti dei loro corpi accatastati e bruciati. Uno spaventoso calvario, divenuto simbolo degli orrori delle guerre, della logica di annientamento delle SS, delle disonorevoli ed esecrabili complicità fasciste.

La Repubblica riconosce in questo luogo di martirio, in questo sacrario civile, una delle sue più profonde radici".

"Dall'abisso del dolore e della sofferenza la comunità di Stazzema e, con essa, l'Italia intera - ha proseguito il presidente della Repubblica -, hanno trovato le forze per riscattare la disumanità degli oppressori, per edificare su basi nuove la dignità delle persone, la libertà per tutti, la democrazia, la pace. La memoria è la condizione che tiene unite le generazioni nel progredire dell'identità di un popolo, tiene vigili le coscienze perché violenza, odio, volontà di dominio non abbiano a prevalere. Oggi le guerre tornano a gettare le loro ombre spettrali, con la ferocia che la storia già ci aveva mostrato e che speravamo per sempre dissolta. L'eccidio di Stazzema, la ferita indelebile impressa nella nostra storia, rappresenta un pungolo per richiamare alla responsabilità di respingere la violenza dell'uomo contro l'uomo, per costruire convivenza, rispetto del diritto fra eguali. La centralità della persona umana e il valore della comunità in cui vive sono il lascito esigente di chi vissuto gli orrori e lavora per ricostruire".