Al vertice di un'organizzazione

Immigrazione clandestina, arrestato magrebino di 29 anni

Fuggito dal Marocco dove deve scontare una condanna a 20 anni di carcere.

Immigrazione clandestina, arrestato magrebino di 29 anni

Da una lite notturna sul Viale Europa, cuore pulsante della movida viareggina, a spettacolare operazione di polizia internazionale. Nella notte tra sabato e domenica 31 agosto, gli agenti della volante del Commissariato di Viareggio hanno messo fine alla latitanza di un marocchino di 29 anni, domiciliato a Pisa: su di lui pendeva un mandato di cattura internazionale emesso dalle autorità del suo Paese.

Da quanto emerso, il giovane sarebbe il presunto vertice di una rete criminale ben organizzata, specializzata nel favorire viaggi clandestini dal Nord Africa verso l’Europa.

Un sistema strutturato, in grado di muovere persone e ingenti somme di denaro, che avrebbe operato sfruttando la disperazione di chi cerca di raggiungere il continente europeo.

Le indagini in Marocco hanno permesso di scoprire che a dirigere questa rete sarebbero stati il 29enne insieme al padre, rimasto in patria.

Il fermo è scattato nel corso di un controllo che inizialmente appariva ordinario: i poliziotti hanno intercettato il 29enne dopo un alterco con un connazionale, nei pressi dei locali notturni sul litorale viareggino. L’episodio, apparentemente marginale, ha portato a un esito del tutto diverso e molto più grave: verificata l’identità del giovane nelle banche dati delle forze dell’ordine, gli agenti hanno scoperto che sul suo conto pendeva un mandato di cattura internazionale ai fini estradizionali, emesso dalla Procura generale del Marocco, reato per cui deve scontare una pena che può arrivare ai 20 anni di carcere.

Sono così scattate le manette per il cittadino magrebino, accusato di essere a capo di un’organizzazione internazionale dedita al traffico di esseri umani, in concorso con il padre che è stato arrestato in Marocco nei giorni scorsi. Sarebbe stato proprio il genitore a confessare il coinvolgimento del figlio nella tratta di immigrati clandestini. Il ventinovenne sarebbe perciò fuggito dal Marocco per evitare l’arresto, rifugiandosi in un domicilio nel comune di Pisa. Dopo l’identificazione e il fermo, è stato associato al carcere di San Giorgio a Lucca, a disposizione della Corte d’Appello di Firenze, che dovrà pronunciarsi sulla richiesta di estradizione avanzata dalle autorità marocchine. Se riconosciuto colpevole in patria, rischia una condanna fino a vent’anni di reclusione.