Neonata morta in culla, indagata la mamma: ipotesi sostanza nociva dal latte materno
Svolta nell’inchiesta sulla misteriosa morte della piccola trovata priva di vita nel suo lettino alla periferia di Lucca
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Svolta nell’inchiesta sulla misteriosa e improvvisa morte della neonata trovata priva di vita dalla madre nel suo lettino venerdì mattina, venerdì 7 febbraio, alla periferia di Lucca, nel quartiere dell’Arancio. La Procura ha infatti indagato per l’ipotesi di omicidio colposo proprio la giovanissima mamma: Eva Casciaro, 21 anni, nata a Prato, per lungo tempo abitante a Monsummano Terme e adesso residente con il compagno a Lucca, dove lavorava fino a poco tempo fa come aiuto cuoca. Il sospetto degli inquirenti è che la piccola, che aveva appena un mese di vita, abbia assunto tramite il latte materno qualche sostanza rivelatasi per lei fatale.
Ieri (martedì 11 febbraio) all’Anatomia Patologica di Pisa è stata effettuata l’autopsia disposta dal pm Vito Bertoni e affidata al medico legale professor Marco Di Paolo e al neonatologo Vincenzo Nardini. L’esame si è svolto alla presenza di altri due consulenti di parte, uno nominato dal difensore della mamma e l’altro dall’avvocato Francesco Guastapaglia che tutela invece il padre della bimba e gli altri familiari come parti offese. L’autopsia, durata circa tre ore, avrebbe escluso cause violente esterne. Nessun elemento insomma che possa far pensare a violenze fisiche o a un caso di soffocamento.
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Restano aperte adesso altre ipotesi, la prima delle quali è appunto quella dell’assunzione accidentale di qualche sostanza nociva per la piccola o nell’ambiente domestico o tramite l’allattamento al seno della mamma. La Polizia ha intanto effettuato accertamenti nell’abitazione, prelevando alcuni materiali. Quella tragica mattina la bimba era stata trovata verso le 8 ormai esanime nel suo lettino dalla madre, che l’aveva allattata poche ore prima. Inutile la disperata corsa al vicino ospedale San Luca, dove la piccola, nata lo scorso 2 gennaio, era purtroppo arrivata già morta.
Altra ipotesi al vaglio degli inquirenti è quella della “Sids“, ovvero la “morte improvvisa in culla“ che colpisce i neonati di pochi mesi. Ma questa sindrome viene di fatto diagnosticata per esclusione. E saranno dunque fondamentali gli esiti dei test tossicologici e istologici disposti sulla piccola e quelli già eseguiti volontariamente dai genitori al loro arrivo in ospedale venerdì scorso. Una comparazione che sarà decisiva per dare una spiegazione a questa fragile vita spezzata così all’improvviso.