Firenze, è cominciata la ritirata delle keybox
A tre giorni dall’obbligo di rimozione tanti airbnb si mettono in regola, alcuni col trucco...
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Mancano tre giorni all’entrata in vigore del nuovo regolamento comunale sulle keybox e i gestori degli airbnb fiorentini sembrano cominciare ad adeguarsi.
Le scatoline con codice con cui i turisti possono prelevare la chiave dell’appartamento stanno scomparendo a ridosso dell’entrata in vigore della loro messa al bando.
Via dai muri dei palazzi, dai portoni, dai cartelli stradali, dalle rastrelliere delle bici e anche dalle finte buchette per il vino.
Dopo che il Viminale lo scorso novembre aveva ribadito il divieto di self check in — per ragioni di sicurezza i turisti vanno identificati di persona, non può bastare farsi inviare per messaggio la foto del documento — a gennaio Palazzo Vecchio ha fatto partire l’iter per bandire le keybox in tutta la città, un divieto che scatterà da venerdì 21 febbraio.
Così ne restano ben poche nelle strade di Firenze, a macchia di leopardo: c’è una superstite di via del Mezzetta, una di via dei Pecori, oppure le quattro in fila in via San Gallo, a due passi dalla Questura, le stesse che a novembre finirono su tutti i media nazionali.
La ritirata è evidente in via dei Pepi, dove a inizio novembre — nel tratto tra via dei Pilastri e via Pietrapiana — c’erano 38 keybox e adesso ne restano solo 3, per di più riferite a un’unica realtà ricettiva forse abbandonata, perché rimaste semicoperte dagli adesivi messi mesi fa durante una protesta del comitato Salviamo Firenze.
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Quasi tutti in regola, quindi? Forse. Perché allo sparire delle scatoline presto vietate ne spuntano altre che invece da venerdì saranno sul filo della legalità: il centro di Firenze si sta infatti riempiendo di tastierini elettronici sul modello Parigi. Un’opzione che col nuovo regolamento sarà legale per accedere a uffici o a case abitate da residenti ma non a locazioni turistiche brevi, perché considerate potenzialmente collegate al self check in.
Palazzo Vecchio ha fatto sapere che istituirà controlli sul corretto uso dei tastierini elettronici, ma già da una rapida occhiata alle pulsantiere appare evidente che in molti casi sono ad uso e consumo di airbnb: campanelli che richiamano a artisti fiorentini o Codici identificativi nazionali (Cin) sono infatti la spia della vocazione turistica di alcuni palazzi.
In via dei Pepi, dove tre mesi fa i tastierini erano assenti, adesso ce ne sono dieci. E se in molti casi se ne può ipotizzare un uso misto tra residenti e attività ricettive, ecco che in piazza San Felice un palazzo interamente destinato ai turisti ha il suo bel tastierino elettronico.
Per la polizia amministrativa del Comune il lavoro di scrematura sarà ingente. Tanto più che l’impegno su questo fronte si dovrà sommare a quello scattato dal primo di gennaio con l’introduzione dell’obbligo di esporre il Cin fuori dal palazzo.