Carlo Conti e la malattia della nipote: "Bianca Balti le ha trasmesso forza dal palco"
Il conduttore del Festival parla dell’esempio che la top model ha rappresentato con la sua eleganza
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Bianca Balti ha lasciato un segno profondo a Sanremo 2025, senza bisogno di discorsi o monologhi. Splendida, con un abito di piume celeste come i suoi occhi, una scollatura profonda e un sorriso luminoso, è salita sul palco dell’Ariston elegantissima, senza capelli, dopo la chemioterapia.
La sua sola presenza ha trasmesso forza e coraggio a chi sta affrontando una sfida simile alla sua.
A partire dallo stesso Carlo Conti, conduttore e direttore artistico del Festival, che ha rivelato un toccante retroscena: "Lo dico con certezza, ho una nipote che sta seguendo lo stesso percorso e mi ha scritto dicendomi quanto fosse ispirata dalla forza di Bianca".
Balti, colpita da un cancro ovarico, ha affrontato la malattia senza nascondere fragilità e paure, ma trasformandole in un messaggio di speranza. Sul palco, la modella non ha avuto bisogno di grandi parole per emozionare: il suo esempio è arrivato dritto al cuore di molti.
"Tante donne, solo vedendola, hanno trovato un'incredibile forza. È stata un esempio e una lezione anche per molti uomini", ha sottolineato Conti. Balti come co-conduttrice della seconda serata del Festival è tornata sul palco come ospite anche nella serata finale della kermesse.
Il Festival e il paragone calcistico
Conti ha raccontato anche di uno dei momenti più significativi vissuti all’Ariston: "La cosa più bella è stata quando il pubblico ha cantato: 'Uno di noi, Carlo, uno di noi'. Probabilmente si sono riconosciuti in una normalità tipica della mia storia umana e professionale".
Parlando della sua esperienza alla guida del Festival 2025 su cui è da poco calato il sipario, Conti ha fatto un paragone calcistico: "Sanremo è come la Nazionale. Ogni direttore artistico può cambiare schemi, fare catenaccio o giocare all’attacco, ma la vera forza resta la musica. Si parte dalle canzoni, poi ciascuno può aggiungere più o meno ospiti, ma alla fine ciò che conta davvero è la gara".
E ha aggiunto: "A quale commissario tecnico dell'Italia mi paragonerei? All’attuale ct Luciano Spalletti o al mitico Enzo Bearzot, al quale inizialmente nessuno credeva e poi vinse i Mondiali del 1982".