I risultati dell'autopsia

Cinquanta le coltellate inferte dal 22enne di Montepiano alla madre: convalidato l'arresto

Il 22enne va in una Rems. Ha confessato che voleva sterminare la famiglia

Cinquanta le coltellate inferte dal 22enne di Montepiano alla madre: convalidato l'arresto
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Convalidato l'arresto per Davide Morganti, il 22enne sordo e con un grave deficit cognitivo che, lo scorso 25 febbraio a Montepiano nel Pratese, ha ucciso la madre Anna Villani, 60 anni dano poi alle fiamme la casa in cui vivevano.

Il gip di Prato ha deciso che il giovane sia ristretto con misura di sicurezza provvisoria in una Rems, come richiesto dalla procura. Interrogato con un interprete della lingua dei segni, ha confessato di aver ucciso la mamma con dieci coltellate e di aver poi dato fuoco all’abitazione  all’alba, quando era sicuro che la madre fosse morta, in più punti della casa, in via Toccafondi a Montepiano, con un accendino.

Cinquanta fendenti

L’esame autoptico compiuto quest’oggi 1 marzo, si legge nella nota della Procura di Prato, “ha consentito di stabilire che la morte è intervenuta per emorragia e non per la combustione dell’abitazione teatro del delitto, a seguito di cinquanta coltellate, alcune molto profonde, al collo e sul torace. La morte è stata lenta, non sono state trovate tracce di fuliggine nei bronchi, nella trachea e nell’esofago, a dimostrazione che la signora era già morta quando è stato appiccato il fuoco, e le evidenze medico legali sono compatibili con la versione fornita dall’autore dell’omicidio”.

l Gip Tribunale di Prato ha inoltre evidenziato, con la sua ordinanza eseguita sempre quest’oggi, che è ferma intenzione dell’autore completare l’uccisione della famiglia a partire dal padre.

La confessione choc

“Non volevo più tornare in quella casa. Ho fatto una borsa perché pensavo di andarmene”, ha confessato il giovane, assistito dall’avvocato Roberta Roviello, di fronte al gip Marco Malerba, al procuratore Luca Tescaroli e al pm Laura Canovai, nell’interrogatorio di garanzia. Non un passo indietro rispetto alla prima confessione, non un segnale di pentimento. Durante le operazioni di bonifica nella villetta, i vigili del fuoco hanno trovato un gatto carbonizzato. Un particolare che potrebbe costare al giovane anche l’accusa di uccisione di animale.

Si indaga sui presunti maltrattamenti

Il giovane nell'interrogatorio ha insistito sui presunti maltrattamenti che avrebbe subito per lunghi anni, non solo dal padre, ma anche dalla madre. Per questo ha dichiarato che avrebbe voluto ucciderli tutti, compreso il fratello e la fidanzata di quest'ultimo.

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