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Ennesima aggressione al carcere della Dogaia a Prato: agente colpito al petto da detenuto

Il bollettino medico parla di cinque giorni di prognosi. Una situazione ormai critica, con un aumento significativo delle violenze al personale penitenziario

Ennesima aggressione al carcere della Dogaia a Prato: agente colpito al petto da detenuto
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E’ di nuovo caos al carcere della Dogaia a Prato. E’ domenica quando un agente di polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto italiano nel reparto 'collaboratori di giustizia'.

La discussione, scaturita dai tempi di attesa per le videochiamate, è degenerata quando il detenuto ha colpito l'agente al petto. A metterlo in salvo solo il tempestivo intervento dei colleghi. Il bollettino medico parla di cinque giorni di prognosi.

L’ennesima aggressione che si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per la sicurezza nelle carceri toscane, dove negli ultimi anni si sono verificati numerosi episodi di violenza ai danni del personale penitenziario.

Una situazione ormai critica, con un aumento significativo delle aggressioni al personale penitenziario.

I numeri

A parlare come sempre sono i numeri.

Nel periodo tra il 1° luglio 2022 e il 30 giugno 2023, si sono registrate 124 aggressioni, di cui 50 nel carcere fiorentino di Sollicciano e 22 a Pisa.

Pisa e Firenze, settembre 2022: In poche ore, otto agenti sono stati aggrediti in due distinti episodi. A Pisa, un detenuto nordafricano ha assalito il personale con un'arma rudimentale, ferendo sette poliziotti. A Sollicciano (Firenze), un altro detenuto nordafricano ha aggredito un agente con schiaffi e pugni.

Firenze, agosto 2022: Nel carcere di Sollicciano, tre sottufficiali sono stati aggrediti violentemente da un detenuto di origine magrebina con problemi psichiatrici, insoddisfatto della cella assegnatagli.

Il caso più emblematico proprio nel penitenziario pratese dove un detenuto italiano di 32 anni, con problemi psichiatrici, ha aggredito senza motivo un assistente capo coordinatore di polizia penitenziaria, provocandogli la rottura del setto nasale e di due denti.

Il novembre scorso nella città laniera c’è stato anche un Consiglio comunale straordinario, proprio per mettere in evidenza una situazione al carcere della Dogaia, ormai al collasso. In quella occasione era stato invitato anche il ministro dell’Interno, Carlo Nordio, che però ha disertato l’incontro.

"Finché non vedremo una svolta, una presa in carico seria del problema, continueremo a bussare al governo e a fare la nostra parte al fianco di chi ogni giorno si impegna con i propri strumenti per migliorare le condizioni in cui vivono i detenuti. Noi ci siamo e continueremo a esserci", aveva detto in quella occasione la sindaca di Prato, Ilaria Bugetti.

Ma il penitenziario pratese è solo la punta dell’iceberg, come più volte ribadito dai sindacati, circa la sicurezza del personale penitenziario in Toscana. Un campanello d’allarme, che al momento continua a suonare a vuoto.

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