i fatti risalgono al 2023

Da amante a stalker: una storia extraconiugale è diventata di dominio pubblico, con tanto di foto

Una 50enne dovrà rispondere in tribunale di diffamazione aggravata tramite internet e sostituzione di persona dopo aver orchestrato una vendetta social

Da amante a stalker: una storia extraconiugale è diventata di dominio pubblico, con tanto di foto
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Una ex relazione extraconiugale si è trasformata in una vicenda giudiziaria dai risvolti inquietanti. Una donna di circa cinquant'anni dovrà rispondere in tribunale di diffamazione aggravata tramite internet e sostituzione di persona dopo aver orchestrato una vendetta social nei confronti del suo ex amante, un ex maresciallo dei carabinieri.

Un incubo

La storia risale al 2023, quando tra i due era nata una relazione clandestina durata alcuni mesi. Il tempo che l'uomo decidesse di tornare di nuovo dalla moglie e quindi di interrompere la relazione clandestina.

Da lì l'escalation. Utilizzando un profilo falso su Facebook, la donna inizia a pubblicare messaggi privati scambiati con l'ex maresciallo, accompagnati da foto della sua auto, della sua persona e persino della targa del veicolo. Le didascalie erano pesanti e accusatorie: "È un porco", "È un molestatore".

A riportare oggi la notizia è il quotidiano La Nazione nella sua edizione aretina.

Ma il caso si complica ulteriormente.

Per creare il profilo con cui ha diffamato l'ex amante, la donna ha utilizzato documenti e numero di telefono di un anziano di cui si occupava come badante.

Un furto d'identità che ha aggravato la sua posizione, soprattutto considerando che l'uomo è nel frattempo deceduto. A peggiorare la situazione, come se non bastasse, il profilo falso creato dalla donna risulta ancora attivo. Nemmeno un tecnico informatico incaricato dalla difesa è riuscito a far rimuovere i contenuti da Meta, la società proprietaria di Facebook.

Il procedimento giudiziario, che sarebbe dovuto iniziare venerdì, è stato rinviato a fine giugno. In aula verrà sentito l'ex maresciallo, il quale ha sporto querela dopo essere stato identificato nei post incriminati. Le indagini della polizia postale hanno permesso di risalire all'autrice della diffamazione, che ora dovrà rispondere delle sue azioni davanti al giudice.

L'udienza di giugno chiarirà quali saranno le ripercussioni legali per la donna, la cui rabbia l'ha spinta ben oltre i limiti della legge.

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