Andreas Kalvos: il poeta romantico greco e il suo ritratto autentico realizzato a Firenze
Celebrato tra i più grandi poeti. Il dipinto, eseguito a Firenze, sarebbe stato realizzato nell’abitazione di Ugo Foscolo, grande amico di Kalvos e suo modello di ispirazione

Per quasi due secoli, la figura di Andreas Kalvos è rimasta avvolta nel mistero.
Sebbene il suo nome sia celebrato tra i più grandi poeti della Grecia moderna, nessuno sapeva con certezza quale fosse il suo vero volto.
Solo rappresentazioni di fantasia e ricostruzioni ipotetiche cercavano di dare un’immagine all’uomo che aveva intrecciato il suo destino con la letteratura e la lotta per l’indipendenza greca.
Ma oggi, grazie a un’inaspettata scoperta, quel volto ha finalmente una forma reale: un ritratto autentico, realizzato a Firenze e attribuito al periodo in cui Kalvos frequentava Ugo Foscolo, è stato ritrovato in una collezione privata greca dal Professor Giorgio Andreiomenos.
Un grande poeta e patriota greco
Andreas Kalvos (1792-1869) è considerato uno dei più importanti poeti del romanticismo greco e un fervente patriota che dedicò molte delle sue opere alla causa dell’indipendenza della Grecia.
Nonostante la sua fama letteraria, il suo volto è rimasto sconosciuto fino a pochi mesi fa, quando il Professor Giorgio Andreiomenos ha scoperto un ritratto autentico del poeta all'interno di una collezione privata greca.
Il dipinto, eseguito a Firenze, sarebbe stato realizzato nell’abitazione di Ugo Foscolo, grande amico di Kalvos e suo modello di ispirazione.
Dall'Isola di Zante all'Italia: L'incontro con Foscolo
Nato sull’isola di Zante, come Foscolo, Kalvos si trasferì nel 1802 a Livorno con il padre. In questa città, allora animata da fermenti culturali e patriottici, il giovane poeta imparò la lingua e la cultura italiana, venendo a contatto con le idee di unità nazionale che stavano emergendo sia in Italia che in Grecia.
Nel 1812 si recò a Firenze con il desiderio di conoscere Ugo Foscolo, il cui stile e impegno patriottico ammirava profondamente. L’incontro con Foscolo fu determinante per la sua formazione: divenne il suo maestro, introducendolo al neoclassicismo, ai modelli arcaici e al liberalismo politico.
Le tragedie italiane e l'esilio
Sotto l'influenza di Foscolo, Kalvos scrisse in italiano tre tragedie: Teramene, Danaidi e Ippia. Durante la sua permanenza a Firenze conobbe anche Francesco Benedetti, poeta e carbonaro, con cui mantenne una corrispondenza epistolare documentata.
La sua adesione alla Carboneria gli causò persecuzioni politiche, costringendolo a lasciare l'Italia nel 1821. Rifugiatosi a Ginevra, entrò nella massoneria, precisamente nella loggia Les Amis Sincères, fondata nel 1806 da Filippo Buonarroti.
Un poeta errante tra Grecia e Inghilterra
Kalvos condusse una vita errante, soggiornando in diverse città europee, compresa Londra, prima di fare ritorno in Grecia. Tra il 1826 e il 1852 visse a Corfù, dove insegnò all'Accademia Ionica. Successivamente si trasferì in Inghilterra, dove rimase fino alla sua morte nel 1869.
Lo Stile Letterario di Kalvos
La sua poesia è caratterizzata da una fusione unica di elementi contrastanti: il drammatico con l'idilliaco, il pagano con il cristiano, i modelli dell'antica Grecia con l'attualità rivoluzionaria, il puritanesimo con un erotismo latente.
La forma classicista si fonde con i contenuti romantici, rendendolo una figura emblematica della letteratura greca moderna.
La scoperta del ritratto perduto
Nonostante il suo rilievo storico e letterario, fino a poco tempo fa il volto di Kalvos rimaneva un mistero. Il Professor Giorgio Andreiomenos, dopo lunghe ricerche, ha identificato un ritratto di un giovane letterato datato alla prima metà dell'Ottocento.

Sul retro del dipinto era presente un'iscrizione in italiano, in parte illeggibile, che menzionava il nome "And. Calvo". Data la presenza di diversi ritratti di fantasia del poeta, il professore ha adottato un approccio cauto per verificare l’autenticità dell’opera.
La conferma attraverso il passaporto
Per confermare l'identificazione, Andreiomenos ha confrontato il ritratto con la descrizione del volto di Kalvos riportata nel suo passaporto, rilasciato il 24 giugno 1826 dal consolato britannico di Marsiglia. Il documento, scoperto dallo storico Spyros Asdrachas (1933-2017), descrive il poeta come "alto cinque piedi e sei pollici (circa 1,70 metri), con capelli neri, fronte scoperta, sopracciglia nere, naso piccolo e grosso, occhi castani, bocca di media grandezza, mento rotondo, viso ovale e carnagione bianca". Il ritratto ritrovato corrisponde perfettamente a questa descrizione, suggerendo che sia stato eseguito a Firenze negli anni Dieci dell'Ottocento, probabilmente nell'abitazione di Foscolo.
Un legame tra Grecia e Italia
Questa scoperta rappresenta un contributo significativo alla storia culturale greca e italiana, restituendo un volto a uno dei poeti più amati della Grecia moderna e sottolineando il legame profondo tra le due tradizioni letterarie.