Empoli, rapinò due anziani in casa: ora patteggia e chiede scusa alle vittime
Assieme ad altri due complici, l'albanese picchiò i due ottantenni per rubare preziosi e orologi. Ha scritto una lettera ammettendo i suoi errori

Entrambi furono incaprettati: scotch su braccia, gambe e bocca, mani e piedi immobilizzati con delle lenzuola prese dal mucchio dei panni da stirare. Ora, l’albanese F.V.K. le iniziali, 35 anni, l’unico fermato dei tre autori della rapina con sequestro di persona avvenuta nel dicembre scorso in via del Borghetto ad Avane, nell'empolese, ha chiesto scusa agli anziani coniugi con una lettera indirizzata al giudice.
L'arresto e il patteggiamento
L'uomo ha patteggiato una pena di cinque anni, ammettendo le sue responsabilità. Ha anche chiesto clemenza per quanto commesso spiegando di essere finito in giri sbagliati dopo aver abbandonato il suo Paese per il timore di rivendicazioni legate al “Kanun", il codice non scritto che prevede anche la vendetta di sangue. Parole, consegnate tramite il suo difensore, l’avvocato Sabrina Del Fio, che hanno mitigato una pena, applicata dal gip Alessandra Scarlatti, che rischiava di essere molto più alta. L’albanese, in Italia nelle condizioni di rifugiato, venne successivamente arrestato dalla polizia nel centro di Empoli mentre si trovava a bordo di un’Audi noleggiata.
La drammatica rapina
Altre due persone riuscirono a scappare. Poco prima la banda di rapinatori aveva fatto irruzione a casa dei due ottantenni, marito e moglie, che rimasero in balia dei banditi per diversi minuti, dopo essere stati legati e imbavagliati. Mentre uno dei criminali era rimasto fuori a fare da palo, gli altri due erano entrati dentro l’abitazione, approfittando del momento in cui la padrona di casa aprì la portafinestra che dà sul retro per fare uscire il cagnolino. Fu allora che il malvivente afferrò al collo la donna e le tappò la bocca e scaraventandola a terra. A causa dei pugni presi, la donna riportò anche gravi lesioni sulla faccia.
Le ricerche degli altri due banditi
Mentre anche il marito fu bloccato da uno dei banditi, gli altri fecero razzia di tutti i preziosi che riuscirono a trovare, da orologi a monili. Refurtiva che, assieme ad arnesi da scasso, venne poi recuperata sull’auto, intercettata in piazza don Minzoni a Empoli durante un posto di blocco da cui scaturì un inseguimento da film.
Condotte dal sostituto procuratore Fedele La Terza, le indagini proseguono per rintracciare gli altri due rapinatori, che sono ancora a piede libero.