Omicidio a Prato, cittadino albanese ucciso in strada. Forse un regolamento di conti
La procura ha aperto un fascicolo per omicidio volontario. Decisive saranno le telecamere di videosorveglianza

Pomeriggio di sangue a Prato. Un uomo di origine albanese, di 35 anni, è stato ucciso a coltellate in via Corridoni, a pochi passi dai giardini di via Baracca, oggi, giovedì 8 maggio 2025.
Secondo le prime ricostruzioni, la vittima sarebbe stata accerchiata da un gruppo di connazionali e poi colpita all’addome con un’arma da taglio, per poi essere lasciata agonizzante sull’asfalto.
I soccorsi sono arrivati rapidamente, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare: è morto poco dopo, nonostante i tentativi di rianimazione. La persona accoltellata è stata subito ridotta in fin di vita ed è morta a seguito di arresto cardiocircolatorio verosimilmente causato dalle copiosa emorragia.
Le indagini, affidate alla polizia e coordinate dalla procura di Prato, sono in pieno corso.
Una prima ricostruzione
I soccorritori, giunti sul posto, hanno rinvenuto anche un secondo ferito, un giovane albanese di 21 anni. Anche lui colpito da alcune coltellate, ma ancora in vita. Secondo i primi accertamenti condotti dalla squadra mobile, il ragazzo sarebbe intervenuto nel tentativo di difendere l’uomo, poi deceduto.
La vittima, che non aveva documenti con sé, non è ancora stata identificata. Come detto, si tratterebbe di un uomo di circa 35 anni.
Lite in un giardino pubblico
L’aggressione, avvenuta in un giardino pubblico nella zona di via Baracca, a Prato Nord, sarebbe scaturita da una lite tra connazionali, le cui cause restano al momento ignote. L’autore dell’omicidio è riuscito a fuggire e risulta tuttora ricercato.
Non è stata ancora ritrovata l’arma del delitto. Intanto, le indagini della polizia proseguono serrate: due persone sarebbero già finite nel mirino degli investigatori, ma l’inchiesta è in fase di pieno sviluppo.
Inchiesta per omicidio volontario
Il fascicolo è stato aperto per omicidio volontario e il procuratore Luca Tescaroli ha disposto accertamenti urgenti per chiarire identità degli aggressori e movente dell’agguato.
Al vaglio degli investigatori ci sono alcune testimonianze e le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza installate nella zona tra Chiesa Nuova e Galceti.
Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dell’aggressione, che potrebbe essere legata a regolamenti di conti interni alla comunità.