l'allarme

Carcere Prato, indagati due agenti: "Negligenti nel sistema di sicurezza". Record di evasioni

Un quadro definito di “pervasivo tasso di illegalità”, con numeri che non lasciano spazio a dubbi: dal 1° luglio 2024 a oggi si sono verificate cinque evasioni

Carcere Prato, indagati due agenti: "Negligenti nel sistema di sicurezza". Record di evasioni
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Chiudere le falle nella sicurezza e garantire il rispetto delle regole. È il messaggio forte che arriva dalla Procura di Prato, che con una nota ufficiale lancia l’allarme sulla situazione esplosiva all'interno del carcere della Dogaia. Un quadro definito di “pervasivo tasso di illegalità”, con numeri che non lasciano spazio a dubbi: dal 1° luglio 2024 a oggi si sono verificate cinque evasioni.

Un dato allarmante, che riguarda detenuti condannati in via definitiva per reati gravi, tutti inseriti nel regime di media sicurezza.

Le fughe sono avvenute in diverse modalità: in alcuni casi direttamente dall’interno della struttura, in altri durante permessi premio o permessi per necessità. Due dei detenuti evasi erano stati autorizzati a soggiornare presso la Casa accoglienza Lacques Fresh, una struttura legata alla Caritas diocesana, già finita nel mirino degli inquirenti nei giorni scorsi per presunti legami con il traffico di droga.

Tra gli episodi più gravi, quello del 20 dicembre scorso: un detenuto è riuscito ad allontanarsi direttamente dal carcere, approfittando – secondo la Procura – di una catena di negligenze interne.

Una notifica arrivata in ritardo, una porta lasciata aperta e l’assenza di un immediato reinserimento nella sezione ordinaria. Per questa evasione, sono indagati quattro detenuti e due agenti della polizia penitenziaria, uno dei quali con funzioni di comandante pro tempore. Per entrambi, l'accusa è concorso colposo nell’evasione.

Il detenuto, catturato poche ore dopo a Firenze, è attualmente affidato in prova a una comunità di Vicchio, nel Mugello. Ma la Procura non abbassa la guardia:

"Serve un’azione incisiva – si legge nella nota – per contrastare le condotte illecite che ruotano attorno alla struttura carceraria".

Un messaggio chiaro, che mette sotto i riflettori non solo le falle nel sistema, ma anche la necessità di un controllo più efficace su permessi, trasferimenti e gestione interna degli istituti penitenziari.