Frode da 1,7 milioni, sequestrata la vecchia dirigenza della squadra di calcio di Pistoia
Fatture false, crediti fiscali inesistenti e appropriazioni indebite: smascherato un sistema truffaldino gestito da imprenditori e professionisti campani

Un sequestro da 1,7 milioni di euro ha colpito la passata dirigenza della squadra di calcio di Pistoia, al termine di un’inchiesta della Guardia di Finanza e della Procura della Repubblica. Secondo gli inquirenti, il club sarebbe stato usato come strumento per un vasto schema di frodi fiscali, con l’emissione di fatture false, compensazioni indebite di crediti d’imposta e distrazioni di denaro societario.
Nel mirino cinque soggetti: due imprenditori, due professionisti (un commercialista settantenne e un avvocato di 41 anni) e una prestanome di nazionalità albanese. Tutti riconducibili, secondo le indagini, a un gruppo campano già noto per precedenti operazioni nel mondo del calcio, tra cui Avellino e Trapani.
Il meccanismo, ricostruito con documenti bancari, testimonianze e verifiche patrimoniali, avrebbe prodotto quasi 900.000 euro di costi fittizi tramite fatture gonfiate, camuffate da sponsorizzazioni.
In cambio, venivano ceduti falsi crediti fiscali per mezzo milione di euro. A bilancio, le perdite venivano minimizzate. Inoltre, somme di denaro sarebbero state sottratte come compensi indebiti, mentre alcune auto – già in uso al club – sarebbero state sottratte a una società di leasing.
Il sequestro, disposto dal Gip del Tribunale di Pistoia, ha riguardato beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un valore equivalente al danno stimato.