Palestinese morta a Pisa, accuse da Israele
"Omessa la diagnosi". Replica di Zambito(PD): "arroganza e prepotenza"

Diventa un caso internazionale la morte della giovane palestinese arrivata all'Ospedale di Pisa in grave stato di deperimento il 13 Agosto e deceduta il giorno seguente. “La diagnosi di cancro era stata omessa dai rapporti sulla sua morte”. L’accusa arriva da Israele, riportata insieme al referto, sul Times of Israel che cita un tweet su X del Cogat, un organismo del governo di Tel Aviv. E che chiama in causa, sebbene mai direttamente, l’Azienda ospedaliera universitaria pisana che ha avuto in cura Marah Abu Zuhri.
"L'arroganza e la prepotenza del governo israeliano di Netanyahu non ha limiti, adesso entra addirittura a gamba tesa contro l'ospedale di Pisa, mettendo in discussione le diagnosi dei medici dell'Azienda ospedaliera universitaria pisana, la loro competenza ed etica", afferma la senatrice del Partito democratico Ylenia Zambito. "Una posizione gravissima, una cosa inaccettabile e preoccupante che vede un Governo, quello d'Israele, tentare di scaricare le proprie responsabilità sulle condizioni di vita dei civili palestinesi. Come sta facendo oggi su quella di Marah Abu Zuhri, la giovane studentessa palestinese di Gaza morta all'ospedale Santa Chiara, affamata dalla guerra e dall'impossibilità che giungano a Gaza gli aiuti umanitari. Il tentativo di minare la credibilità professionale medica per avvalorare la narrazione governativa israeliana che continua a negare la carestia e i dati sui morti per fame, è da rigettare con forza. Una vita distrutta, come altre centinaia di migliaia, dall'ingiustizia di una guerra che l'esecutivo di Netanyahu sta portando avanti con scientifica crudeltà. A fronte di tutto ciò e a tutela della onorabilità e della indiscussa professionalità dei nostri operatori sanitari mi aspetto una presa di posizione netta e senza tentennamenti delle nostre istituzioni locali, sulla scia di quanto fatto dal sindaco Cecchelli", conclude Zambito.