Terremoto in FDI

Caso Cocci, l’ex consigliere si ritira dalle Regionali: “Faccio un passo indietro”. Indagati due politici di Fratelli d’Italia

Perquisiti per revenge porn e diffamazione Claudio Belgiorno, ex consigliere comunale di FdI a Prato e Andrea Poggianti, vicepresidente del Consiglio comunale di Empoli

Caso Cocci, l’ex consigliere si ritira dalle Regionali: “Faccio un passo indietro”. Indagati due politici di Fratelli d’Italia

C’è una prima svolta nell’inchiesta diventata un caso politico sulle lettere anonime circolate nei mesi scorsi contro il consigliere comunale di Prato Tommaso Cocci: ad oggi sono due gli indagati, si tratta di Claudio Belgiorno, ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Prato, e Andrea Poggianti, vicepresidente di centrodestra del consiglio comunale di Empoli. 

La Procura di Prato ha disposto perquisizioni nei loro confronti ipotizzando il reato di Revenge porn e diffamazione nei confronti di Cocci.

Dalle indagini della Procura guidata da Luca Tescaroli, i due indagati avrebbero diffuso le immagini sessualmente esplicite di Cocci attraverso lettere private a partire dal mese di ottobre 2024 fino a pochi giorni fa; le missive erano indirizzate a esponenti politici di Prato e Firenze dello stesso partito, ai sostenitori di Cocci e agli organi di informazione.

L’inchiesta di fatto va ad incidere pesantemente a livello politico, visto che non solo Cocci, ma anche uno dei due indagati – Belgiorno erano in lizza per candidarsi nel collegio pratese alle elezioni regionali toscane del 12 e 13 ottobre per FdI.

Il passo indietro di Tommaso Cocci

“Mi ritiro”. Lo ha comunicato in un comunicato stampa l’ex consigliere comunale di Fratelli.

“Ringrazio gli inquirenti per aver raccolto la mia denuncia e per il lavoro che stanno svolgendo in cui ho piena fiducia – scrive Cocci – In questo momento ho chiesto al partito di fare un passo indietro per me stesso e per dedicarmi a chi mi è vicino e mi vuole bene. I reati che ho subito e che ho prontamente denunciato sono stati strumentalizzati per provare a dimostrare che a Prato destra e sinistra sono negli stessi guai.

Altri sono accusati di essere corrotti e corruttori. Io sono una persona perbene che ha dedicato una vita alla politica: ho reagito con fermezza perché non ho intenzione di farmi ricattare. Sono stato vittima anche di violazione della privacy e revenge porn. Fatti che mi hanno provocato mesi di dolore e sofferenza psicologica.

Per il bene di Prato non voglio che si continui a parlare di reati che mi riguardano come persona offesa: la città merita una campagna elettorale sui tanti problemi che la affliggono. Ringrazio il mio partito per avermi consentito di prendere un periodo di pausa dalla politica in prima persona e i dirigenti di Fratelli d’Italia per la vicinanza umana e per quello che faranno di buono per Prato e per la Toscana.

Io mi concentrerò per un po’ sulla mia professione e sulla mia famiglia“.

Dal momento che la data di scadenza per consegnare le liste è prevista per venerdì mattina (12 settembre), la vicenda inevitabilmente avrà ripercussioni sui nomi delle liste di FdI: a Roma i vertici del partito di governo stanno decidendo come comportarsi, anche nei confronti dei media.

Tomasi: “I candidati devono essere credibili”

“In questo momento, mentre i responsabili nazionali stanno chiudendo le liste per le elezioni regionali, ribadisco la mia posizione che è netta: credo che i nomi dei candidati debbano essere credibili e inattaccabili da ogni punto di vista. La magistratura, che ringrazio, farà luce sulla vicenda di Prato ma politicamente ritengo che nessuno debba essere immune dalla questione morale. Non possono esserci eccezioni.

Evito di entrare nel merito del caso per rispetto dell’indagine in corso e non cambio idea: in lista non possono esserci né indagati né profili che possano minare l’attendibilità del nostro progetto“.

 

La procura ipotizza che Belgiorno abbia tentato di screditare il proprio collega e avversario interno – visto che i due apparterrebbero a correnti contrapposte nel partito – diffondendo il materiale “scottante” e con minacce indirette; probabile che il suo nome venga escluso dalle liste per questa spiacevole vicenda, dagli esiti ancora del tutto incerti, visto che Belgiorno al momento è solo indagato.

Tuttavia anche per Cocci la situazione è complessa e la sua cosra elettorale potrebbe non decollare: nonostante lui stesso abbia dichiarato di “essere in sonno da giugno“, gli elementi emersi riguardo alla sua appartenenza massonica alla Loggia Sagittario di Prato, di fatto rischiano verosimilmente di minarne la partecipazione attiva alla competizione elettorale. Situazione dunque in evoluzione, con l’ultima parola che spetta di diritto ai vertici di Roma, così come alla Procura, visto che le indagini non sono ancora terminate.