In un’Italia dove l’edilizia scolastica continua ad arrancare, con disuguaglianze strutturali e una costante carenza di fondi, la Toscana si distingue per alcune eccellenze, ma non è esente da problematiche significative.
I dati del rapporto “Ecosistema Scuola” di Legambiente, giunto alla sua XXV edizione, offrono uno spaccato dettagliato che mette in luce luci e ombre del nostro patrimonio scolastico.
Infrastrutture fragili: il nodo delle certificazioni e dell’amianto
La situazione degli edifici scolastici, a livello nazionale e al Centro Italia, mostra ancora forti criticità. Solo il 7,7% delle scuole del Centro dispone di impianti di condizionamento o ventilazione adeguati, un dato che rispecchia la media nazionale. Ancora più preoccupante è la situazione delle certificazioni: al Centro Italia, solo il 47,5% delle scuole ha un collaudo statico, mentre il certificato di agibilità è presente appena nel 33,5% degli edifici. Anche il certificato di prevenzione incendi non supera il 60%.
In Toscana, un’allerta particolare riguarda l’amianto.
Sebbene i dati siano difficili da raccogliere, il report evidenzia che su dieci edifici monitorati al Centro, sette ne presentano ancora la traccia. In questo contesto, alcune città toscane spiccano in negativo: Firenze e Pisa sono tra quelle con edifici in cui l’amianto non è stato ancora bonificato. Lucca non ha effettuato il monitoraggio, mentre Arezzo e Pistoia non hanno fornito i dati.
Pistoia tra le prime per capacità di spesa
Nonostante le fragilità, non mancano le buone notizie. Il Centro Italia si conferma l’area più attiva per l’adeguamento sismico (78,6% dei Comuni coinvolti) e detiene il primato per le scuole costruite secondo i criteri della bioedilizia. Tra le città toscane, si sono distinte Firenze, Livorno, Massa e Pistoia, che negli ultimi cinque anni hanno realizzato nuove scuole a basso impatto ambientale.
Un dato che spicca in particolar modo è quello della manutenzione straordinaria. Pistoia si posiziona al secondo posto in Italia, dopo Bolzano, per capacità di spesa, con 114.465 euro stanziati. Un segnale forte che sottolinea l’impegno dell’amministrazione locale per la sicurezza e la qualità degli edifici.
C’è però anche l’altra faccia della medaglia. La città di Massa ha dichiarato che tutti i suoi edifici scolastici necessitano di interventi urgenti, un grido d’allarme che evidenzia la necessità di investimenti mirati.
Efficienza energetica e servizi: luci e ombre
Sul fronte dell’efficienza energetica, il percorso è ancora lungo. Al Centro Italia solo il 7,5% degli edifici ha beneficiato di interventi specifici, e l’uso di fonti rinnovabili si ferma al 18,5%.
Tuttavia, alcuni servizi essenziali mostrano dati incoraggianti: Il Centro Italia è l’area meglio servita per lo scuolabus (26,6%). La presenza di giardini e aree verdi fruibili (65,3%) supera di gran lunga la media nazionale, un aspetto fondamentale per la didattica all’aperto. Le mense scolastiche sono presenti nel 71,1% degli edifici e quasi tutte garantiscono l’accesso alle famiglie a basso reddito.
Pistoia, ancora una volta, spicca per la spesa dedicata ai servizi di pre e post scuola, un investimento importante per l’inclusività e il supporto alle famiglie.
Infine, sul fronte della connettività, le scuole del Centro sono ben attrezzate: il Wi-Fi è diffuso nell’85,1% degli edifici, garantendo un accesso alla rete quasi universale.
In sintesi, il report di Legambiente dipinge un quadro complesso. Se da un lato la Toscana può vantare l’avanguardia in materia di bioedilizia, la capacità di spesa di città come Pistoia e un’attenzione alla sostenibilità alimentare, dall’altro restano aperte sfide cruciali, soprattutto riguardo alla sicurezza strutturale e alla bonifica dall’amianto. Le problematiche esistono, ma l’impegno di alcune amministrazioni locali dimostra che la strada del cambiamento è possibile.