Ci sono voluti quasi ottant’anni e un lungo percorso giudiziario, ma Mirella Lotti, oggi novantenne, ha finalmente ottenuto il risarcimento dal ministero dell’Economia per la strage di Pratale.
Aveva solo nove anni quando, il 23 luglio 1944, vide cadere sotto i colpi dei nazifascisti suo padre e suo nonno, due delle dodici vittime di quell’eccidio avvenuto nelle campagne di Barberino Tavarnelle.
La notizia, comunicata in queste ore, ha commosso l’intera comunità.
Il sindaco David Baroncelli si è recato personalmente a casa di Mirella per abbracciarla:
«È la vittoria di una comunità che non ha mai smesso di lottare con la forza della memoria», ha detto, ricordando l’impegno del Comune per mantenere vivo il ricordo e ottenere giustizia.
«Non mi sono mai sentita sola – ha raccontato Lotti – la comunità è sempre stata con me. Oggi penso ancora al mio papà, che aveva solo trent’anni, e a mio nonno».
Soddisfatti anche gli avvocati che l’hanno assistita, Iacopo Casetti e Vittoria Hayun, che hanno dovuto ricorrere a un atto di precetto per sbloccare i pagamenti.
«È un passo importante – spiegano – ma resta molto da fare: ci sono ancora tante vittime e familiari in attesa di giustizia».
Il risarcimento riconosciuto a Mirella diventa così simbolo di una battaglia civile e morale che unisce la memoria personale al diritto collettivo a non dimenticare.