la protesta

Agricoltori in piazza a Firenze contro le speculazioni sul grano

Coldiretti: “Prezzi crollati sotto i costi di produzione, a rischio centinaia di aziende e un milione di ettari coltivati”

Agricoltori in piazza a Firenze contro le speculazioni sul grano

Oltre mille agricoltori toscani hanno invaso pacificamente piazza davanti alla Prefettura di Firenze per chiedere interventi concreti a difesa del grano italiano, ormai venduto a prezzi inferiori ai costi di produzione.

Cartelli, bandiere e sacchi vuoti con il tricolore hanno scandito la protesta contro le speculazioni e i traffici che comprimono il reddito delle imprese agricole, mettendo a rischio la sopravvivenza di migliaia di aziende e la produzione regionale, dimezzata negli ultimi vent’anni.

Il crollo del prezzo del grano duro, sceso a 28 euro al quintale con un calo del 30% in un anno, contrasta con l’aumento dei costi di produzione e penalizza pesantemente gli agricoltori, che percepiscono appena 28 centesimi al chilo mentre il prezzo della pasta supera i due euro.

Letizia Cesani, presidente di Coldiretti Toscana, ha sottolineato l’urgenza di rispettare la legge sulle pratiche commerciali sleali, di riformare le borse merci locali con una Commissione Unica Nazionale e di rafforzare i contratti di filiera come strumenti di difesa del reddito.

La protesta ha messo in evidenza come la battaglia non riguardi solo i prezzi. E’ anche una questione di salute e sovranità alimentare. Coldiretti chiede il blocco delle importazioni di grano trattato con sostanze vietate in Europa, la trasparenza sui costi di produzione, l’indicazione obbligatoria dell’origine del grano sulla pasta e investimenti in ricerca, innovazione e infrastrutture per stoccaggi e invasi, necessari a creare riserve strategiche e garantire sicurezza alimentare.

La mobilitazione rappresenta così un grido collettivo degli agricoltori toscani per tutelare le imprese, la qualità del prodotto e il futuro dell’agricoltura nazionale.