plaude il sindaco carovani

Calenzano, il deposito Eni chiude la distribuzione carburanti dopo l’esplosione

Dopo la tragedia del 9 dicembre, che costò la vita a cinque persone, l’azienda conferma la cessazione definitiva delle attività di distribuzione

Calenzano, il deposito Eni chiude la distribuzione carburanti dopo l’esplosione

Il deposito carburanti Eni di Calenzano cesserà ogni attività legata alla distribuzione dei carburanti. L’annuncio è arrivato nel corso di un incontro convocato dalla Prefettura di Firenze per aggiornare il Piano di Emergenza Esterna, e segna un punto di svolta dopo la tragedia del 9 dicembre 2024, quando un’esplosione devastò il sito provocando cinque vittime e diversi feriti.

Secondo quanto emerso dalle indagini, l’incendio si sviluppò durante la fase di carico delle autobotti, propagandosi in pochi istanti nell’area delle pensiline e sprigionando fiamme visibili a chilometri di distanza.

L’inchiesta della Procura di Prato ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di nove persone — tra tecnici Eni e dipendenti dell’impresa appaltatrice Sergen — accusate, a vario titolo, di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e lesioni colpose.

Cinque le vittime che persero la vita in quella tragedia

Una decisione attesa, quella della multinazionale, che arriva dopo mesi di confronto con Comune e Regione Toscana.

“È un passaggio che accoglie pienamente le richieste della comunità di Calenzano — ha commentato il sindaco Giuseppe Carovani — profondamente segnata da quanto accaduto. Si volta davvero pagina e confidiamo di poter presto scrivere una nuova storia per quell’area, salvaguardando anche i livelli occupazionali”.

Una veduta del sito dell’Eni dove è avvenuta un’esplosione a Calenzano (Firenze), 9 dicembre 2024. Il bilancio dell’esplosione è salito a 2 morti, 8 feriti e 4 dispersi. // A view of the Eni site where an explosion occurred in Calenzano (Florence), Italy, 9 December 2024. The death toll from the explosion has risen to 2 dead, 8 injured and 4 missing. ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

Eni ha comunicato di essere già al lavoro per ottenere i nulla osta necessari al retro-pompaggio dei carburanti ancora presenti nel deposito, confermando la volontà di collaborare pienamente con le autorità.

Il futuro dell’area resta tuttavia un tema aperto.

La chiusura del deposito rappresenta per Calenzano non solo la fine di un impianto industriale, ma anche l’occasione per ripensare il rapporto tra sicurezza, territorio e sviluppo. Dopo mesi di dolore e incertezza, la città guarda avanti con la speranza di trasformare un luogo di tragedia in un simbolo di rinascita.