LA GUIDA

Tassi d’interesse in rialzo: come proteggere il mutuo e calcolare l’impatto

Agire tempestivamente è cruciale, poiché le "finestre" per bloccare un tasso fisso conveniente tendono a restringersi

Tassi d’interesse in rialzo: come proteggere il mutuo e calcolare l’impatto

L’attuale situazione economica, caratterizzata da un’inflazione persistente e dalle conseguenti politiche monetarie restrittive attuate dalle banche centrali, pone sfide significative per i titolari di un mutuo, in particolare per coloro che hanno sottoscritto un finanziamento a tasso variabile. L’aumento dei tassi di interesse si traduce, infatti, in un incremento diretto della rata mensile, un fenomeno che può incidere profondamente sull’equilibrio del bilancio familiare. 

In questo scenario, adottare un approccio proattivo e informato diventa essenziale non solo per gestire l’immediato aumento dei costi, ma anche per proteggere il valore del proprio investimento immobiliare nel lungo periodo. Comprendere le dinamiche che legano inflazione, tassi e rata del mutuo è il primo passo per valutare le contromisure più efficaci. Ottenere un preventivo di rate del mutuo basato su scenari futuri permette di quantificare il rischio e di pianificare le azioni correttive con maggiore lucidità, trasformando l’incertezza in una gestione finanziaria consapevole e serena.

Comprendere l’impatto dei rialzi sulla rata

L’inflazione, ovvero la perdita di potere d’acquisto della moneta, spinge le banche centrali, come la Banca Centrale Europea (BCE), ad aumentare i tassi di riferimento per raffreddare l’economia e stabilizzare i prezzi. Questa decisione si ripercuote a cascata sui tassi di interesse applicati dalle banche commerciali, inclusi quelli legati ai mutui. I titolari di un mutuo a tasso variabile sono i primi a subire le conseguenze di questa dinamica. 

La loro rata è infatti indicizzata a un parametro, solitamente l’Euribor, che segue da vicino le decisioni della BCE. Un aumento dell’Euribor comporta un adeguamento quasi immediato della quota interessi della rata, che di conseguenza aumenta. Per chi ha un mutuo a tasso fisso, invece, l’impatto non è diretto, poiché la rata rimane bloccata per tutta la durata del contratto. Tuttavia, un contesto di tassi in rialzo rende meno convenienti eventuali operazioni future, come la surroga o la rinegoziazione, poiché le nuove condizioni di mercato saranno inevitabilmente più onerose rispetto a quelle di qualche anno fa.

Calcolare l’onere futuro: dalla teoria alla pratica

Per affrontare efficacemente l’aumento dei tassi, è fondamentale passare da una percezione generica del rischio a una stima quantitativa del suo impatto. Calcolare l’incremento potenziale della propria rata non è un’operazione complessa. Il primo passo consiste nel recuperare il proprio contratto di mutuo per identificare l’indice di riferimento (es. Euribor 3 mesi) e lo spread applicato dalla banca. 

Successivamente, è possibile ipotizzare diversi scenari di aumento dell’indice. Ad esempio, si può simulare cosa accadrebbe alla rata se l’Euribor aumentasse di 0,50, 1,00 o 2,00 punti percentuali. Per facilitare questo calcolo, esistono numerosi strumenti online. Utilizzando un preventivatore mutuo o un simulatore di calcolo rata, è possibile inserire il capitale residuo, la durata rimanente, lo spread e i diversi scenari di tasso futuri. Questo strumento fornirà una stima precisa della nuova rata e dell’aumento del costo totale del finanziamento, offrendo una visione chiara e concreta dell’onere finanziario futuro e aiutando a determinare la soglia di sostenibilità del proprio budget.

Strategie di difesa: dalla rinegoziazione alla surroga

Una volta quantificato l’impatto, si possono valutare diverse strategie per mitigarne gli effetti. 

La prima opzione da considerare è la rinegoziazione con la propria banca. Si tratta di un accordo tra le parti per modificare le condizioni contrattuali, ad esempio passando da un tasso variabile a uno fisso, per garantirsi una rata stabile e mettersi al riparo da ulteriori aumenti. 

Se la propria banca non offre condizioni soddisfacenti, un’alternativa efficace è la surroga. Questa procedura, regolamentata per legge e gratuita per il cliente, permette di trasferire il proprio mutuo a un altro istituto di credito che propone un’offerta più vantaggiosa, come un tasso fisso più basso di quello ottenibile con la rinegoziazione. 

In un contesto di tassi in crescita, agire tempestivamente è cruciale, poiché le “finestre” per bloccare un tasso fisso conveniente tendono a restringersi. Altre opzioni, sebbene meno comuni, possono includere la stipula di prodotti assicurativi (i cosiddetti “cap”) che pongono un tetto massimo al tasso di interesse variabile, offrendo una protezione parziale dai rialzi eccessivi.