maxi risarcimento

Errore medico, muore per un tumore non diagnosticato: dopo 18 anni arriva il risarcimento

La Corte d’Appello di Firenze condanna l’Asl a risarcire i familiari di un uomo morto nel 2007 per un cancro non individuato dai medici dell’ospedale di Pontedera

Errore medico, muore per un tumore non diagnosticato: dopo 18 anni arriva il risarcimento

Diciotto anni per avere giustizia. È il tempo trascorso prima che la Corte d’Appello di Firenze riconoscesse la responsabilità dell’Asl per la morte di un uomo di 60 anni, deceduto nel 2007 a causa di un tumore al colon non diagnosticato in tempo. Ad anticipare la notizia è il Corriere fiorentino.

I giudici hanno condannato l’azienda sanitaria a risarcire i familiari con circa due milioni e mezzo di euro, tra danni morali e spese legali. La vicenda risale al 2006, quando l’uomo, paziente dell’ospedale Felice Lotti di Pontedera, si sottopose a una colonscopia dopo mesi di anemia e disturbi intestinali. L’esame, però, non fu completato: il colon destro, dove poi si sarebbe sviluppato il tumore, non venne esaminato.

Dopo quel controllo, l’uomo venne rimandato a casa con un referto negativo, ma nel giro di un anno le sue condizioni peggiorarono. A settembre del 2007, un nuovo ricovero portò alla scoperta del carcinoma in stato avanzato, con metastasi già diffuse. Né l’intervento chirurgico né la successiva chemioterapia riuscirono a fermare la malattia: l’uomo morì poche settimane dopo, a novembre.

I familiari si rivolsero alla giustizia, ma in primo grado il Tribunale di Pisa respinse le loro richieste. Solo con la sentenza di secondo grado è arrivato il riconoscimento dell’errore medico: secondo la Corte, se la diagnosi fosse stata effettuata per tempo, il tumore avrebbe potuto essere curato con esiti favorevoli.

La sentenza, firmata dai giudici Santese, Conte e Mazzarelli, stabilisce che l’Asl dovrà risarcire la vedova, i figli e gli altri parenti dell’uomo. Alle somme stabilite saranno aggiunti gli interessi maturati in 18 anni.

L’azienda sanitaria ha già presentato ricorso in Cassazione, ma la richiesta di sospendere l’esecutività della sentenza è stata respinta: il risarcimento ai familiari, dunque, sarà versato nei prossimi giorni.