E’ scattato oggi lunedì 3 novembre il divieto di sorpasso tra i Tir lungo il tratto aretino dell’Autosole. Novanta chilometri tra Incisa-Reggello e Chiusi diventeranno “laboratorio” per sperimentare l’efficacia della misura chiesta dopo la tragedia di agosto in cui hanno perso la vita due soccorritori della Misericordia e il paziente a bordo dell’ambulanza.
Inevitabile e prevedibile la protesta delle associazioni di categoria degli autotrasportatori, Cna e Confartigianato, che lamentano ritardi per la consegna delle merci.

Confindustria rilancia, sostenendo che il problema non sia il divieto di sorpasso tra i Tir, ma la mancata realizzazione della terza corsia proprio nel tratto aretino dove ogni giorno transitano oltre 3500 veicoli all’ora, uno dei tratti coi livelli di traffico più elevati lungo la direttrice Milano-Napoli.
Il provvedimento appena scattato è per il momento sperimentale: in entrambe le direzioni è istituito il divieto di sorpasso per i mezzi con massa complessiva a pieno carico superiore a 12 tonnellate.
Servirà a valutare se ci saranno benefici sulla fluidità del traffico e sulla sicurezza della circolazione lungo i tratti autostradali a due corsie. Il tratto individuato per il test è lungo circa 90 chilometri. Si tratta di un tracciato a due corsie che viene percorso quotidianamente da una percentuale di mezzi pesanti superiore alla media; gli altri tratti della rete gestita da Autostrade per l’Italia dove il divieto di sorpasso per i mezzi pesanti è già in vigore, di solito sono caratterizzati da tracciati in galleria o con significative variazioni planoaltimetriche come i tratti di montagna. Qui invece siamo in piano e su un lungo rettilineo.

La Polizia stradale, la prefettura e gli enti territoriali sono stati informati sullo sviluppo del progetto. A vigilare sul rispetto della nuova misura saranno gli uomini della sottosezione della Polstrada che monitoreranno il traffico lungo il tratto aretino dell’Autosole.
Il provvedimento è stato adottato in via sperimentale dopo il terribile incidente stradale di agosto in cui hanno perso la vita Giulia Santoni, Gianni Trappolini e Franco Lovari: le tre vittime si trovavano nell’ambulanza poco prima del casello valdarnese: i due soccorritori stavano trasferendo il paziente dall’ospedale di Arezzo a quello della Gruccia. L’ambulanza è stata colpita violentemente da un camion che trasportava un carico di pietrisco. L’impatto è stato violentissimo: l’ambulanza è stata schiacciata contro un Tir che la precedeva. La strage ha riacceso i fari sul tema della sicurezza e suggerito l’adozione in via sperimentale del provvedimento proprio per capire se il divieto riuscirà a contribuire effettivamente alla riduzione degli incidenti che spesso vedono coinvolti i mezzi pesanti.