dopo il caso "cubo nero"

Santo Spirito, inchiesta sulla rsa nell’ex caserma Ferrucci. Aperto un fascicolo in Procura

La società vorrebbe realizzare una rsa. Nei mesi scorsi diverse le polemiche e le prese di posizione, soprattutto dagli agostiniani che hanno segnalato l'operazione alla Guardia di Finanza

Santo Spirito, inchiesta sulla rsa nell’ex caserma Ferrucci. Aperto un fascicolo in Procura

Sull’ex caserma Ferrucci di Piazza Santo Spirito si concentra una delle indagini in corso della procura di Firenze.

L’attenzione è puntata sull’assegnazione dell’immobile, nel 2022, da parte di Difesa Servizi alla società Fastpol, che ha ottenuto una concessione trentennale per trasformare gli spazi in una Rsa per anziani.

Un’operazione che ha sollevato perplessità nella comunità degli agostiniani della basilica adiacente, da cui sono partite segnalazioni alla Guardia di finanza relative a elementi ritenuti anomali nella procedura.

Sul contenuto del fascicolo c’è il massimo riserbo. Ma al centro delle contestazioni degli agostiniani c’è la scelta stessa della destinazione d’uso prevista dal bando, che escludeva opzioni culturali, educative e di ricerca.

In una nota diffusa nei mesi scorsi, la comunità ha ricostruito l’iter dell’operazione, sostenendo che un primo progetto privato risalirebbe al 2014 e che il bando pubblico si sarebbe svolto con scarsa pubblicità e con la partecipazione di un solo concorrente, poi risultato vincitore. Insomma, la paura è che dietro si nasconda l’ennesima operazione immobiliare da destinare al turismo.

La società aggiudicataria è riconducibile all’imprenditrice Asmaa Gacem, presidente del Prato calcio. Gacem ha precisato più volte che non si tratta di una struttura di lusso, ma di un complesso destinato ad anziani autosufficienti e fragili del quartiere, con servizi sanitari e assistenziali interni. Una versione che non ha dissipato le preoccupazioni degli agostiniani, timorosi di un impatto rilevante sul convento e sugli spazi monumentali che vi si affacciano.

Tanto che nel marzo scorso padre Pagano ha persino ventilato l’ipotesi di un’occupazione simbolica dell’ex distretto militare qualora fossero partiti i lavori. In merito si era mosso anche l’arcivescovo Gherardo Gambelli che ha chiesto al ministro della Difesa Guido Crosetto di intervenire.

Chiara la posizione della comunità agostiniana che propone un’alternativa: riunire le due parti del convento per creare un centro culturale aperto alla città. Intanto l’indagine prosegue e l’iter del progetto resta sospeso.