Foto e video intimi in cambio di scarpe

Firenze, adescava giovanissimi calciatori in rete: condannato a cinque anni

Il 29 enne si spacciava per manager di un grande brand, per giornalista e per dirigente di diverse società di calcio

Firenze, adescava giovanissimi calciatori in rete: condannato a cinque anni

Si spacciava per manager di un grande brand di articoli sportivi, per giornalista e per dirigente di diverse società di calcio giovanile a Firenze. Così avrebbe adescato in rete ragazzini in tutta la Toscana, promettendo visibilità sui propri canali social e regali, in cambio di foto intime, piedi scalzi e petti nudi, inducendoli ad autoprodurre con il cellulare video e scatti pedopornografici. Con la scoperta delle chat, è partita la denuncia dei genitori.

Condannato a cinque anni

Il sedicente manager, fiorentino di 29 anni,  è stato condannato in abbreviato a 5 anni di reclusione e 30 mila euro di multa per pornografia minorile. Il pm Alessandro Piscitelli aveva chiesto una pena lievemente più mite: 5 anni di reclusione e una multa di 24 mila euro.

L’esposto di un gruppo di genitori

A far partire le indagini, nell’ottobre 2023 un esposto presentato da un gruppo di genitori. A prendere l’iniziativa una madre, turbata dalla scoperta sul cellulare del figlio di una chat condivisa con numerosi ragazzini, tutti di età compresa tra 13 e 14 anni, e gestita da un adulto. In quelle conversazioni, spuntavano foto e messaggi dal tenore inequivocabile. Le indagini di carabinieri e polizia hanno poi confermato i sospetti dei familiari.

Una miriade di messaggi su Whatsapp

Nel cellulare del presunto manager nel corso delle indagini sono stati infatti rinvenuti oltre 250 mila messaggi su Whatsapp e più di 60 mila tra foto e video intimi di giovani calciatori. È emerso che chiedeva quegli scatti, con la promessa di un paio di scarpe sportive di marca e di una citazione sui suoi canali social. Se non ubbidivano, li bacchettava

Gli incontri

Qualche volta il finto manager avrebbe incontrato i ragazzini, in un centro commerciale o in un campo sportivo, inducendoli a farsi baciare i piedi. Poi, come detto, ancora richieste di scatti e filmati video. Fino alla denuncia che lo ha fermato.