La proposta dalle pagine di Bisenziosette: "A dottor Giovanni Bacci il premio Levriero"
Il settimanale è portavoce dei lettori chiede un riconoscimento.

L’emergenza dovuta al Covid-19 ha prodotto una trasformazione radicale nel modo di gestire il lavoro del medico di base e il suo rapporto con gli assistiti. Quello che è accaduto, all’interno della nostra famiglia o anche solo nella nostra comunità, ci ha aperto gli occhi ed ha messo a nudo, a volte esaltandolo grazie alla solidarietà, a volte ferendolo a causa delle diseguaglianze, il valore incommensurabile della persona.
Fin dai primi segnali di diffusione dell’epidemia, i medici di medicina generale si sono trovati ad affrontare i dubbi e le paure dei propri pazienti. Ed in tantissimi hanno iniziato a sentire la mancanza professionale ed umana del dottor Giovanni Bacci, andato in pensione quattro anni fa e dunque non più presente tra i dottori di famiglia operanti e attivi a Campi Bisenzio.
Medico di famiglia di generazioni di campigiani e grande appassionato di storia locale, nel parlare del dottor Bacci non si può non cogliere subito la grande umanità che ha sempre saputo esprimere, tanto da essere considerato in paese una vera e propria istituzione locale. Sempre disponibile, a qualunque ora, ha svolto la sua professione con dignità e amore. Un fatto che torna evidente proprio oggi dinanzi al crollo del sistema della sanità territoriale, dello smantellamento in corso del servizio di continuità assistenziale, del centralino della guardia medica che squilla a vuoto per ore infinite, di medici di famiglia oberati dalle richieste di centinaia di persone o del personale sanitario sotto-organico che si batte con grande generosità nelle terapie intensive o a bordo delle ambulanze di ogni nostro campanile. Per questo sempre più persone si sono rivolte alla nostra redazione per chiederci di valorizzare la figura professionale (e non solo) del dottor Bacci che avendo lavorato con cura ed infinita attenzione nei confronti dei pazienti non potrà davvero mai essere dimenticato. Per anni membro del magistrato della Misericordia, grande conoscitore della storia, Bacci ha presentato, proprio nelle scorse settimane la sua ultima fatica letteraria “Le stagioni scomparse”, riscuotendo grandissimo successo con una platea piena di persone desiderose di ascoltarlo mentre ricordava tanti aneddoti della Campi di una volta mostrando storiche fotografie della città di un tempo.
[nk-video player-id="default" video-id=" Negli scorsi mesi si era poi diffusa la notizia della sua positività al Covid-19 e spontaneamente tante persone e il gruppo di preghiera “Il Cireneo” avevano avvertito il desiderio di pregare per la sua pronta guarigione. Per molte settimane si erano ritrovati nel silenzio per pregare insieme. Quando poi il dottor Bacci aveva vinto con successo la malattia non ci aveva pensato due volte a inviare una lettera di ringraziamento che aveva profondamente commosso: «I vostri pensieri e le vostre preghiere per la guarigione mia e della mia famiglia - aveva scritto- hanno toccato il cielo e sono state esaudite». Insomma, sempre più cittadini si sono rivolti a Bisenziosette chiedendoci di farci portavoce della necessità di omaggiare adeguatamente il dottor Bacci, per l'encomiabile impegno professionale e umano profuso in oltre 40 anni di professione. Per essere stato e per essere ancora oggi, pur senza più praticare la professione, un punto di riferimento per la comunità, un porto sicuro, dove chiedere consigli, avere rassicurazioni, scambiare opinioni e pareri, con quella leggerezza che talvolta fa tanto bene al cuore e con quella umanità che in momenti difficili come quelli che stiamo vivendo, rappresenta davvero la chiave di volta.
Da qui è nata la proposta, avanzata da molti cittadini e sostenuta subito dalla nostra redazione di richiedere alla Presidenza del Consiglio comunale di conferire al dottor Giovanni Bacci il “premio Levriero - Città di Campi”, la massima onorificenza cittadina, per ringraziarlo per tutto l’amore che ha saputo dedicare durante la professione e durante la propria vita, scegliendo di donarsi agli altri senza riserve, rinunciando ad un po’ di sé per fare spazio alla solidarietà ed al coraggio. Non interessato a ricercare la ribalta mediatica, la sua storia professionale potrebbe continuare, ancora a lungo e adesso è arrivato il momento di assegnare un riconoscimento a questa figura così importante per la nostra comunità. Un premio che avrà lo scopo di gettare nuovi semi di altruismo e sentirci, tutti insieme, una comunità più viva e unita.