In arrivo a Carrara una nave di Migranti, Biffoni: "Siamo sull'orlo del tracollo"
Il delegato Anci e sindaco di Prato, sottolinea: "Abbiamo governo del niente sbarchi, ma fuori dalla propaganda elettorale sono in difficoltà”.
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Martedì 22 agosto, al porto di Marina di Carrara arriverà la nave ong Open Arms, per lo sbarco di 196 migranti. Le operazioni di accoglienza saranno coordinate dalla prefettura. I migranti, seguendo ormai un protocollo collaudato, saranno fatti sbarcare e poi saranno accompagnati al complesso fieristico di Imm-CarraraFiere per le visite mediche e l’identificazione e successivamente smistati per i vari centri di accoglienza.
Si tratta del sesto sbarco al porto di Marina di Carrara dall'inizio del 2023. La prima nave ad attraccare nello scalo apuano è stata, il 30 gennaio scorso, la Ocean Viking di Sos Méditerranée con 95 persone a bordo. “Carrara c'è, c'è sempre stata e ci sarà sempre anche in futuro per prestare accoglienza a chi fugge da guerre e fame” - ha dichiarato la sindaca Serena Arrighi.
Giusto accogliere, ma c’è chi, come Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato Anci per la questione migranti, lancia un allarme. “Siamo di fronte alla più grande emergenza mai vissuta, il sistema toscano è sull’orlo del tracollo: per i minori è tutto saltato». Secondo Biffoni siamo di fronte a un perverso meccanismo politico. “Abbiamo governo del niente sbarchi, ma fuori dalla propaganda elettorale - perché loro hanno promesso questo - sono in difficoltà”.
Nei primi sette mesi del 2023 gli sbarchi sono più che raddoppiati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: se nel 2022 erano infatti stati 41.435, gli ultimi dati del Viminale ne contano 89.158 nell’anno corrente, segnando una variazione percentuale del 115,18%. E sul totale delle persone arrivate, ci sono anche 10.285 minori non accompagnati. Cifre, queste, che hanno spinto il rappresentante dell’Associazione nazionale dei comuni italiani a scrivere, così come altri sindaci, al Tribunale dei minori e alla prefettura, sottolineando come «con questi numeri, se ci vengono mandati ancora minori non accompagnati, noi non possiamo garantire che ci siano il rispetto delle condizioni stabilite per legge, e la responsabilità è dello Stato centrale».
Nelle città, infatti, mancano gli hub di primissima accoglienza e non ci sono, inoltre, le risorse per la mediazione culturale.