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Il Consiglio approva mozione dei gruppi di centrodestra per prendere le distanze da gravi affermazioni sulle Foibe

L’atto proposto dal vicepresidente Cocollini e firmato dai gruppi Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia

Il Consiglio approva mozione dei gruppi di centrodestra per prendere le distanze da gravi affermazioni sulle Foibe

Una netta presa di distanza dalle gravi affermazioni sulle Foibe pronunciate nel corso di un convegno online del marzo 2021 intitolato: “l’uso tossico delle foibe e della memoria” è stata espressa oggi dal Consiglio comunale.

A presentare la mozione relativa a quei fatti il vicepresidente vicario del Consiglio comunale Emanuele Cocollini (Gruppo Centro). Firmatari anche Federico Bussolin, Michela Monaco, Luca Tani (Lega), Jacopo Cellai e Alessandro Draghi (Fratelli d’Italia), l’ex consigliere Antonio Montelatici, Ubaldo Bocci (Capogruppo Centro), Andrea Asciuti (Gruppo misto Italexit) e Mario Razzanelli (Forza Italia).

Durante l’iniziativa, organizzata da varie sigle della sinistra, tra cui Rifondazione Comunista, e a cui aveva partecipato il consigliere di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi, si sarebbero succedete una serie di affermazione irricevibili gravi, quali “Le foibe sono un modo per trasformare i partigiani titini da vittime in carnefici”, “i materiali raccolti a quel tempo parlavano di episodi di guerra in cui i partigiani si erano difesi”, “è la guerra stessa che provoca talvolta eccessi di violenza”. Ed ancora: “per fare tutto questo è stato necessario aumentare a dismisura i numeri, le ricerche che sono state fatte a quel tempo parlano per le foibe istriane fra i 200 e 500 morti e per le foibe triestine si parla di alcune centinaia di persone e non si sa nemmeno come siano morte”.

La mozione invita dunque sindaco e giunta “a prendere le distanze da ogni manifestazione che voglia mettere in dubbio o negare la gravità degli eventi che si vogliono commemorare in occasione del Giorno del ricordo”.

“Oggi, anche se con grave ritardo, è stato affermato dal Consiglio comunale un principio: la memoria della tragedia delle Foibe non può essere infangato. Con buona pace di chi, ancora oggi, si professa comunista” ha dichiarato Cocollini.