"Colpevole" di aver aperto un'attività

Pisa, continue minacce a un barbiere: quattro arresti

Gli uomini, tutti tunisini, sono accusati di estorsione, rapina, lesioni personali, percosse e danneggiamento

Pisa, continue minacce a un barbiere: quattro arresti
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La squadra Mobile ha eseguito quattro custodie cautelari in carcere e una misura cautelare del divieto di dimora a Pisa nei confronti di quattro giovani di origine tunisina, di età compresa tra i 23 ed i 34 anni.

Sono accusati a vario titolo di tentata estorsione aggravata, rapina, lesioni personali, percosse e danneggiamento.

Minacce e botte

Avevano minacciato e poi anche picchiato  un giovane tunisino che si sarebbe permesso di pensare a un’attività commerciale, quella del barbiere.

Le indagini hanno avuto inizio a  metà giugno, quando la vittima ha raccontato alla polizia di essere stato malmenato da quattro connazionali.  La denuncia ha fatto scattare gli accertamenti da parte della Squadra Mobile: l’analisi delle immagini di videosorveglianza cittadina, l’acquisizione e traduzione dei messaggi memorizzati nel telefono della vittima, alcune testimonianze hanno portato agli arresti.

La decisione di aprire un'attività

Tutto è nato dal fatto che la vittima aveva lavorato come barbiere presso l’esercizio commerciale gestito da due degli indagati nel centro urbano di Pisa. Poi quando la vittima aveva deciso di mettersi in proprio e di aprire una barberia erano iniziate le violenze e minacce da parte dei due fratelli, già suoi datori di lavoro. Violenze portate a termine da altri due complici, a sua volta parenti dei fratelli e anche loro sempre di origine tunisina.

La vetrina "sbagliata"

Per errore è stata danneggiata anche la vetrina di un’altra attività commerciale in corso di apertura situata proprio accanto a quella che i malviventi volevano colpire. I danneggiamenti sono continuati per settimane, costringendo perfino il titolare a decidere di dormire all’interno dell’attività per proteggerla. Con gli arresti, cala il sipario su questa brutta vicenda.