Era rimasto in carcere dal 31 dicembre del 2020 al 20 gennaio del 2021, ma doveva essere a casa, agli arresti domiciliari: ora un giovane di Pisa dovrà essere risarcito dai suoi avvocati.
L’errore
I due legali non si sono accorti di un grave errore commesso dal gip, che aveva disposto per il loro cliente la misura cautelare in carcere ma in modo illegittimo. Il pm aveva infatti richiesto i domiciliari e il giudice per le indagini preliminari, per legge, non può disporre una misura più grave di quella richiesta, pena la nullità del provvedimento.
Le feste dietro le sbarre
Ma gli avvocati non si rendono conto o non fanno niente per porre rimedio all’errore e l’uomo resta in carcere a Pisa per 21 giorni, compresi Capodanno ed Epifania. La moglie si rende conto che qualcosa non torna e chiede un terzo parere legale, revocando uno dei due mandati. E alla fine la vicenda emerge.
La condanna
Nei giorni scorsi il Tribunale civile di Pisa ha condannato i due legali, per responsabilità professionale, a risarcire l’ex cliente per circa 10 mila euro, tra danni e spese legali. L’uomo solo grazie all’intervento del terzo avvocato ha ottenuto la revoca dell’ordinanza che lo aveva fatto finire in carcere, il pomeriggio del 20 gennaio.
La difesa dei legali
I due avvocati hanno sostenuto di non essere riusciti in un primo momento ad ottenere copia del fascicolo dell’interrogatorio del gip, al quale non si sono presentati delegando ad alcun collaboratore di presenziare, ma per il giudice la loro condotta non è cambiata nemmeno dopo aver acquisito i documenti.