La sentenza

Balneari: il Tar salva gli “atti formali”: concessioni rinnovate, niente gare

I giudici: si tratta di "nuovi titoli" che dunque scadono alla data fissata dagli enti pubblici

Balneari: il Tar salva gli “atti formali”: concessioni rinnovate, niente gare
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Gli stabilimenti balneari i cui titolari, nel corso di questi anni, abbiano ottenuto dai Comuni i cosiddetti “atti formali” non saranno interessati alle gare delle concessioni che gli Enti pubblici sono chiamati a indire entro il 2027.

Almeno stando alla sentenza del Tar Toscana che ha accolto il ricorso presentato dalla società Maitò contro il Comune di Forte dei Marmi.

Comune che aveva considerato scaduta – come tutte le altre concessioni balneari in Italia – anche quella del Maitò, società che pure aveva ottenuto un atto formale, collegato all’investimento per i lavori allo stabilimento balneare di Forte, con scadenza al 2037.

"L’apposizione del termine del 31 dicembre 2023", si legge nella sentenza dei giudici amministrativi, "non poteva essere ritenuto legittimo avendo a riferimento, solo ed esclusivamente, la concessione “principale” numero 16/2018 che era stata rilasciata a seguito di procedura comparativa.

E, quindi, costituiva un “nuovo” titolo. Circostanza, quest’ultima, che impediva l’applicazione automatica di principi riferiti alle proroghe di concessioni già scadute".

Si tratta, chiaramente, di una sentenza di primo grado e si apprenderà, nelle prossime settimane, se il Comune di Forte dei Marmi intenderà ricorrere o meno al Consiglio si Stato.

Ma le parole dei giudici fiorentini fanno tirare un primo sospiro di sollievo ai titolari degli stabilimenti balneari della Versilia che abbiano ottenuto atti formali dai rispettivi Comuni.

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