Il boicottaggio

Barberino Tavarnelle, stop ai farmaci israeliani nelle farmacie comunali

"Un gesto piccolo ma simbolico per esercitare pressione economica"

Barberino Tavarnelle, stop ai farmaci israeliani nelle farmacie comunali
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Un boicottaggio, piccolo ma simbolico. Il Comune di Barberino Tavarnelle ha deciso di "rendersi parte attiva nella lotta contro l’occupazione israeliana nei territori palestinesi". La scelta intrapresa è quella della pressione economica: nelle farmacie comunali gestite da Farmapesa, quelle di San Donato in Poggio, Sambuca Val di Pesa e via Pisana, nella zona sud del Comune, non saranno più venduti farmaci o parafarmaci prodotti dalle aziende israeliane.

“Barberino Tavarnelle non vuole restare a guardare di fronte al grave massacro che sta di fatto annientando la Palestina, ritiriamo ogni forma di sostegno – dichiara a chiare lettere l’assessora alla Pace e alla Cooperazione internazionale Anna Grassi – interrompiamo ogni collaborazione con questo paese e chi lo sta governando, non comprare i prodotti israeliani e le merci che arrivano dai territori occupati palestinesi è uno strumento che mettiamo in campo nelle nostre farmacie con l’intento di aderire alla campagna internazionale che si sta mobilitando per mettere fine all’occupazione israeliana, garantire uguaglianza e promuovere il riconoscimento dei diritti fondamentali della popolazione palestinese. Colpire le tasche delle imprese che traggono profitto dal loro rapporto economico con Israele sembra l’unico mezzo che possa esercitare una qualche pressione. Sappiamo bene che si tratta di una piccola azione ma è inaccettabile rimanere immobili e rinunciare a muovere le leve che nel nostro piccolo possano contribuire a porre fine a questa drammatica pagina della storia contemporanea, fatta di violenza, oppressione, morte”.