110mila veicoli a rischio

Firenze, Scudo Verde: banditi gli Euro 2 e 3

Niente ticket per tre anni

Firenze, Scudo Verde: banditi gli Euro 2 e 3
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Alla vigilia dell’entrata in vigore dello Scudo Verde, in città metropolitana si è consumata una vera e propria svolta: stop dal 2026 anche ai mezzi Euro 2 e dal 2027 agli Euro 3 diesel.

Ma soprattutto: nessun ticket d’ingresso in città non solo per i pendolari dei 41 comuni nel bacino di Firenze, ma neanche per chi entra in città venendo da qualunque parte della Toscana e d’Italia.

Congestion charge, quindi, nel congelatore per tutto il 2026 e 2027.

Lo Scudo però si alza verso una flotta di oltre 110mila auto potenzialmente a rischio sanzione senza i regimi di deroghe ed esenzioni previsti da Palazzo Vecchio.

Lo scudo verde

Lo Scudo Verde è una zona a traffico limitato ambientale protetta da un sistema di 75 varchi telematici di controllo per il rispetto del divieto di entrare o circolare dentro la Zona Scudo Verde (Zsv), lungo un perimetro di 50 chilometri.

Pensato a protezione delle vie d’accesso a poli strategici come l’ospedale di Careggi, l’aeroporto Vespucci, le zone produttive, le grandi arterie stradali, con un occhio di riguardo ai terminali della rete tramviaria e ai parcheggi scambiatori ai capolinea.

Sono due i riferimenti temporali da tenere d’occhio: il primo aprile gli occhi elettronici si accenderanno dalle ore 00:00 alle ore 24:00 di tutti i giorni dell’anno. Due sono i mesi richiesti per la piena operatività e per la fase di pre-esercizio e l’ottenimento delle autorizzazioni ministeriali.

Dal 1 giugno, via al monitoraggio dei flussi di circolazione e alle multe (168 euro) ai mezzi più inquinanti, già sanzionati da 18 anni a questa parte, e ai bus turistici con obbligo di pagamento del ticket d’ingresso.

2025

Resta il divieto permanente di accesso e transito per i ciclomotori Euro 0, Euro 1 a due tempi e motocicli Euro 0 a due tempi, le auto Euro 0 diesel e benzina immatricolare entro il 1992, quelle Euro 1 diesel e benzina immatricolate entro il 1996.

Divieto che continua a comprendere i mezzi pesanti speciali o per trasporto merce Euro 0 diesel e benzina. Parliamo, nel complesso, di un parco mezzi circolanti di 60.116 auto con oltre 30 anni di vecchiaia sul proprio libretto, secondo i dati forniti da Aci Italia al 2023: 49.906 Euro 0 e 10.210 Euro 1 considerati ultra inquinanti e quindi illegali.

Ma lo Scudo Verde contiene nel suo pancione una deroga precisa, non per i proprietari di auto vecchie (le youngtimer, dai 20anni in giù), ma per quelle d’interesse storico (da 30 anni in su) e collezionisti dotati di Certificato di Rilevanza Storica (Crs) rilasciato da enti preposti o riportanti sulla carta di circolazione il riconoscimento della storicità del veicolo.

Previa registrazione delle targhe sul portale Sas approntato dal Comune.

2026 e 2027

Nel 2026 le limitazioni saranno anche per i diesel Euro 2.

Nel 2027 la griglia completa delle limitazioni riguarderà Euro 0, 1, 2 e solo per i diesel gli Euro 3”.

Questa la formula comparsa nel documento condiviso tra Palazzo Vecchio e sindaci metropolitani. Riferita a mezzi, anch’essi, con tante primavere sotto al cofano. Gli Euro 2 (immatricolati dal 1 gennaio ’97) sono ben 30.017 tra città e provincia, gli Euro 3 diesel (dal gennaio 2001 in poi) invece 20.400 secondo i dati di Aci Italia.

I dati sono significativi: per tutto il 2026 gli Euro 2 saranno banditi e multati. Una beffa per chi ha comprato l’auto entro il ’97, in quanto a un solo anno dal compimento dei 30 anni di immatricolazione che sbloccherebbe lo status esentabile di veicolo storico.

2027

La parola d’ordine è “gradualità”. Dopo un lungo lavoro di concertazione coi sindaci metropolitani è stato raggiunto l’accordo di massima: niente pagamento di alcun ticket per i non residenti nel triennio 2025-2027.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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