tutela dell'ambiente

Giglio, rifiorisce la Posidonia: il mare come nuova frontiera della tutela ambientale

Grazie al progetto “Le città che respirano” di Nespresso, con Legambiente e AzzeroCO2, prende forma un intervento di ripristino ambientale nei fondali marini toscan

Giglio, rifiorisce la Posidonia: il mare come nuova frontiera della tutela ambientale
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Una nuova foresta blu sta prendendo forma nei fondali dell’Isola del Giglio. Nella baia di Campese è in corso un intervento di recupero ambientale per riportare in vita la Posidonia oceanica, una pianta marina fondamentale per la salute del Mar Mediterraneo.

Dopo aver recuperato oltre 95.000 metri quadrati di aree verdi in tutta Italia dal 2020, il progetto “Le città che respirano”, promosso da Nespresso insieme a Legambiente e AzzeroCO2 all’interno della campagna nazionale Mosaico Verde, estende il suo raggio d’azione.

Per la prima volta, l’intervento si sposta in mare, e lo fa in uno dei luoghi simbolo della biodiversità mediterranea: l’Isola del Giglio.

A Giglio Campese torna a vivere la Posidonia

Nella baia di Giglio Campese, sul versante nord-occidentale dell’isola, è in corso il ripristino di una prateria di Posidonia oceanica, una pianta marina endemica del Mediterraneo essenziale per la salute degli ecosistemi.

Con il supporto scientifico del Dipartimento di Biologia Ambientale della Sapienza di Roma, sono stati trapiantati circa 2.500 fasci fogliari, recuperati da frammenti staccati naturalmente e non da praterie intatte. Una scelta sostenibile, accompagnata da boe segnaletiche per proteggere l’area dagli ancoraggi delle imbarcazioni.

Una risposta concreta alle ferite del passato

La zona oggetto dell’intervento era stata danneggiata in passato da attività minerarie e da forti pressioni turistiche estive. Ora si tenta di ripristinarne l’equilibrio ecologico. "È un gesto di riconciliazione con la natura", ha dichiarato Domenico Solari, assessore all’Ambiente del Comune dell’Isola del Giglio, durante la presentazione del progetto tenutasi il 22 luglio al porto dell’isola.

Le foreste sommerse del Mediterraneo

La Posidonia, oggi tutelata a livello internazionale, è molto più di una pianta marina: produce ossigeno, stabilizza i fondali, assorbe CO₂, protegge le coste dall’erosione e ospita centinaia di specie. Eppure, è sempre più minacciata da cambiamenti climatici, pesca illegale, inquinamento e ancoraggi non regolamentati. Proprio per questo, interventi come quello del Giglio assumono un valore strategico.

"Non esiste un confine tra terra e mare – ha spiegato Alessandro Martella, direttore generale di AzzeroCO2 – Le praterie di Posidonia sono le foreste sommerse del Mediterraneo. Trattarle con la stessa cura dei boschi non è un'opzione, ma una necessità."