Un dato che fa riflettere

Gioco problematico, la Toscana nella top ten

La spesa pro capite del Granducato supera Umbria e Marche

Gioco problematico, la Toscana nella top ten

La Toscana e’ nella top ten delle regioni d’Italia dove il gioco resta un fenomeno diffuso e complesso. Per fotografare questa realtà, Imco ha elaborato un indice che misura il rischio di sviluppare comportamenti problematici legati al gioco, combinando dati ufficiali provenienti da Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Istituto Superiore di Sanità, Ministero della Salute e Federconsumatori.

Per quanto riguarda la Toscana, i dati più significativi sono:
  • La spesa pro capite annua si attesta a 1.200 euro per abitante, un valore intermedio che la colloca sopra Marche (800 €) e Umbria (600 €), ma ben al di sotto del Lazio (2.400 €). Questo equilibrio riflette un coinvolgimento economico moderato nel gioco fisico rispetto alle regioni limitrofe del Centro Italia.
  • La prevalenza di gioco problematico (GAP) è pari al 2,0%, un dato in linea con la media nazionale ma più basso rispetto al Lazio (2,8%) e più alto rispetto a Marche (1,5%) e Umbria (1,3%). Ciò evidenzia un fenomeno presente ma non ancora strutturale, sostenuto da dinamiche sociali e territoriali eterogenee.
  • L’accessibilità ai punti gioco è di 270 esercizi ogni 100.000 abitanti, una rete capillare che colloca la Toscana tra le regioni centrali con maggiore densità di offerta, inferiore solo al Lazio (330) ma più ampia di Marche (240) e Umbria (220).