La primavera 2025 è stata la terza più calda degli ultimi 70 anni
Pubblicato il report sulla Primavera 2025, redatto dal Consorzio LaMMA e dal CNR-IBE

Sembrava una primavera fresca, complice un maggio in linea con le medie. In realtà, dicono i dati del consorzio Lamma, quella del 2025 è stata la terza più calda degli ultimi settant’anni.
A fare la differenza, i mesi di marzo e aprile: temperature sopra la media fino a un grado e mezzo. Solo maggio ha riportato un po’ di equilibrio, con giornate più fresche e valori in linea con la norma. Ma il bilancio finale è chiaro: un’anomalia termica di un grado sopra la media recente, che diventano due se si guarda al trentennio 1961-1990.
Non solo caldo. La primavera 2025 è stata anche molto piovosa: +54% di piogge sull’intera regione, con punte record tra la costa nord-occidentale e l’area di Massa Carrara, Lucca e Pistoia. In alcuni casi è caduta quasi il doppio dell’acqua attesa.
Secondo i climatologi, la spiegazione è globale. Blocchi anticiclonici sull’Europa nord-occidentale hanno deviato le correnti, portando perturbazioni frequenti e insistenti sull’Italia centrale. A rendere più violenti i fenomeni hanno contribuito anche i mari più caldi del normale, capaci di alimentare le perturbazioni con calore e vapore.
Un mix che ha regalato alla Toscana una primavera estrema: più calda della percezione comune, e più piovosa del solito. Segnali chiari di come i cambiamenti climatici stiano trasformando le stagioni.
Lo studio del Lamma nel dettaglio
Come detto, in Toscana la primavera 2025 è stata la terza più calda degli ultimi 70 anni, a pari merito con la primavera 2001. L'anomalia di temperatura relativamente alle 4 stazioni meteorologiche di Firenze, Arezzo, Grosseto e Pisa è stata di +1.0 °C, rispetto al periodo 1991-2020. Se guardiamo però alla media climatologica del periodo 1961-1990 l’anomalia diventa doppia, +2°C. Sono stati soprattutto i mesi di marzo ed aprile ad essere molto caldi (rispettivamente al quinto ed al quarto posto tra i più caldi con anomalie di +1.7 °C e +1.5 °C). Il mese di maggio invece è terminato in media (anomalia di -0.1 °C, ventisettesimo più caldo)
Nel trimestre primaverile hanno di gran lunga prevalso i giorni con temperatura sopra media rispetto a quelli con temperatura inferiore: 49 giorni con anomalia superiore a 1 °C e 15 giorni con anomalia inferiore a -1 °C, molti dei quali nel mese di maggio.
Primavera più piovosa della media
In Toscana è stata complessivamente una primavera più piovosa del normale, con una anomalia di +54%. Le precipitazioni sono state abbastanza ben distribuite a livello spaziale e temporale. Maggiori surplus di pioggia (+81%) sul Nord-Ovest, ovvero nelle province di Massa Carrara, Lucca, Pistoia; poi sulle zone centrali della regione, con un +53% e sul grossetano, dove l'anomalia è stata un poco più contenuta, +26%.
In tutti i capoluoghi emerge che nel periodo primaverile si + consolidato il surplus precipitativo. anche comprendendo le piogge da inizio anno. Molta più pioggia del normale caduta soprattutto a marzo ed a aprile.
Le cause globali: teleconnessioni e mari più caldi
L’analisi climatica attribuisce le anomalie osservate a diversi fattori su scala globale. La posizione dei blocchi anticiclonici ha influenzato notevolmente la circolazione atmosferica nel trimestre primaverile. Pressioni in quota più alte del normale sull’Europa nord occidentale hanno deviato la corrente a getto polare favorendo il transito di frequenti perturbazioni sulla Penisola Iberica, sulla Francia e sull’Italia centro settentrionale. I blocchi hanno spesso rallentato il transito dei sistemi frontali determinando anche episodi di persistenza, in particolare nel mese di marzo.
I mari più caldi del normale hanno probabilmente contribuito, attraverso il maggior rilascio di calore e vapore acqueo a rendere più intense le perturbazioni.