Luci accese all’Agnoletti: il liceo ha aperto le porte alle famiglie
Dirigenti, insegnanti, alunni e personale Ata del liceo Agnoletti hanno dato un saggio non solo di ciò che si fa a scuola, ma soprattutto di quello che è la scuola.

Luci accese all’Agnoletti: il liceo ha aperto le porte alle famiglie
Prendete una scuola. Prendete un pigro e freddo venerdì sera di dicembre. Fatto? Aggiungete il momento di scegliere le future scuole superiori. Condite con generoso personale Ata, professori pazzi che coinvolgono alunni scatenati e… voilà, la serata “Luci accese all’Agnoletti” è servita!
Proprio così, cioè a partire da questi semplici ingredienti, è nata l’idea di aprire le porte del liceo Agnoletti di Campi Bisenzio alla cittadinanza, e in particolare a genitori e ragazzi di III media che si stanno interrogando su quale scelta prendere per la strada che inizierà tra nove mesi, quando le scuole medie saranno ormai solo un ricordo e sarà il momento di varcare per la prima volta la soglia delle scuole superiori.
Un’occasione per far capire cosa è la scuola
Proprio pensando a questo, dirigente, insegnanti, alunni e personale ATA del liceo Agnoletti hanno dato un saggio non solo di ciò che si fa a scuola, ma soprattutto di quello che è la scuola: una comunità educante che, fondandosi sull’alleanza tra docenti e famiglie, promuove sia il successo scolastico dei ragazzi, sia quello formativo. Solamente in virtù di questo, infatti, è stato possibile apprezzare nell’auditorium della scuola l’Ensemble del liceo Agnoletti, il complesso formato da studenti e guidato dal prof. Iudicello che, dopo l’accoglienza della preside prof.ssa Baldaccini, ha allietato gli ospiti con le note di “La vita è bella”.
Tante le lezioni tenute dagli insegnanti
A seguire le famiglie si sono suddivise in alcune classi e hanno partecipato ad alcune lezioni tenute da diversi insegnanti della scuola: il prof. Buratta, di matematica e fisica, ha approfondito l’aritmetica dell’orologio con il laboratorio “Giocando con la matematica: numeri pazzi”; il prof. Carli, di italiano e latino, ha illustrato il lavoro su Buzzati che sta svolgendo con gli alunni nella presentazione “Uno ti aspetta…”; nella relazione “Breve storia geologica della piana e del suo lago” la prof.ssa Carmignani, di scienze naturali, a partire dai diversi tipi di rocce e dai fossili rinvenuti nella piana un tempo invasa dal mare, ha illustrato quali eventi geologici si sono succeduti milioni di anni fa; la prof.ssa Grasso, architetto e docente di sostegno, nella relazione dal titolo “Michelucci, la chiesa dell’Autostrada del sole” ha spiegato come la chiesa di san Giovanni Battista sia concepita come una metaforica grande tenda in risposta al nomadismo dell'uomo che cerca pace; il prof. Monti nella lezione dal titolo “Comunicare in codice: laboratorio storico di cifratura e decifratura” ha fatto esercitare genitori e figli nella costruzione di brevi messaggi di crittografia, mentre nella relazione “Sulle strade della memoria: cronaca di un viaggio in Bosnia” ha riportato l’esperienza e le prospettive del gemellaggio del liceo con una scuola di Tuzla.
La rivisitazione dell’opera di Shakespeare
Al termine delle attività in classe e dell’esplorazione degli ambienti scolastici, genitori e ragazzi si sono radunati nuovamente in auditorium dove, a sorpresa, hanno assistito alla messa in scena dei primi due atti dell’Amleto di Shakespeare da parte degli alunni delle
classi IV Ac e IV Dc, i quali hanno proposto una rivisitazione della celeberrima opera del bardo in chiave contemporanea, rendendola un giallo poliziesco anni ‘50: dopo l’incipit in lingua originale, il dramma ha catturato l’attenzione con le invenzioni narrative e interpretative degli allievi. Al termine un buon buffet e della buona musica hanno salutato le famiglie che hanno partecipato a questa strana, nuova serata.
Nel liceo è massima l’attenzione al percorso educativo
L’augurio del personale docente e Ata della scuola è di essere riuscito a trasmettere ciò che di più vero e valido si vive nelle classi e nei corridoi dell’istituto, ovvero l’estrema attenzione e cura del processo formativo, che si traduce in offerta disciplinare di qualità (declinata nei tre diversi indirizzi, ovvero Scientifico tradizionale, Scientifico scienze applicate, Scienze umane) e nella cura del rapporto umano tra insegnanti, alunni e famiglie.