Visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla mostra sul Beato Angelico a Palazzo Strozzi a Firenze, dove il Capo dello Stato ha potuto ammirare con interesse e partecipazione i capolavori del frate pittore, alcuni dei quali appositamente riuniti e ricomposti dopo secoli per l’esposizione fiorentina.

Al suo arrivo a Palazzo Strozzi è stato accolto dalla sindaca Sara Funaro e dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.

Mattarella ha poi visitato la mostra sul Beato Angelico, accompagnato dal direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi Arturo Galansino, dal direttore regionale dei Musei nazionali della Toscana Stefano Casciu e dal curatore della mostra Carl Brandon Strehlke.
Mattarella si è detto “entusiasta” della mostra; il governatore Giani: “è un grande esperto d’arte perché riusciva a rispondere con battute che davano il senso di una profonda conoscenza “.
Mattarella è rimasto soprattutto colpito dal Rinascimento fiorentino di cui Beato Angelico è l’espressione; è stato incuriosito dall’attività di Palazzo Strozzi e dalla capacità di mettere insieme storia dell’arte e del rinascimento con la contemporaneità.

Il direttore generale Galansino ha sottolineato che “il presidente era davvero interessato alla mostra, direi estasiato davanti ad alcune opere così straordinarie, così spirituali e bellissime. Ed è stato interessato alle dinamiche che hanno portato a ricostituire le pale d’altare smembrate nell’Ottocento, e oggi ‘riportate’ a casa, con così tanti pezzi sparsi in tutto il mondo.
Ha apprezzato molto questa ricostituzione delle pale d’altare e ha molto apprezzato questa nostra iniziativa che ha portato a dei prestiti eccezionali. In alcuni casi opere che non erano considerate prestabili, ma che hanno avuto, diciamo, una licenza speciale”.

Tra le opere che più hanno interessato Mattarella, ha spiegato ancora Galansino, “la pala di San Marco”, con “il presidente che è stato molto interessato dalle questioni tecniche dell’oro e ai tendaggi dorati che Angelico riesce a riprodurre utilizzando la foglia oro in modo davvero tridimensionale, sembrano più veri del vero. Devo dire che il suo occhio è stato attento su tutte le opere che abbiamo visitato anche su quelle che l’artista ha realizzato nel suo ultimo periodo, come l’Armadio degli argenti. Mattarella si è soffermato molto su questa opera che è una specie di ‘fumetto’ del Vangelo, e che dimostra la straordinaria capacità di narrazione dell’Angelico”