Pergola, ecco perché è stata declassata: “Non ha i requisiti da teatro nazionale”
Il Ministero pubblica le motivazioni: bocciata la qualità artistica del progetto. Massini sotto la sufficienza, la Fondazione pronta al ricorso

Dietro il declassamento della Pergola c’è una valutazione netta, dettagliata, e ora finalmente pubblica.
Il Ministero della Cultura ha reso noti i motivi che hanno portato la commissione tecnica a negare al Teatro della Toscana lo status di teatro nazionale: un giudizio unanime che, nero su bianco, sancisce come il progetto triennale della Fondazione «non abbia caratteristiche rispondenti a quelle del teatro nazionale».
La bocciatura arriva anche sul nuovo fronte aperto dalla Fondazione dopo la retrocessione: la candidatura come Tric, cioè “Teatro di rilevante interesse culturale”.
Anche in questo caso, il punteggio assegnato dalla commissione è tutt’altro che brillante: 24 punti su 35. Cinque in meno rispetto a quando la struttura rientrava nella fascia superiore. E la direzione artistica firmata da Stefano Massini, lodata da pubblico e istituzioni, viene valutata con un 4,5 su 7.
Un esito che contrasta apertamente con le dichiarazioni di apprezzamento arrivate dallo stesso governo: «Lo stimo», aveva detto il sottosegretario Mazzi, mentre il ministro Sangiuliano lo definiva «patrimonio Unesco».
Ma la commissione è stata di altro avviso. Oltre alla direzione artistica, ottengono valutazioni contenute anche la qualità del personale (5,5 su 9), le produzioni (5 su 9) e la tenuta gestionale della Fondazione, segnata dal passaggio da Giorgetti a Massini, che si ferma a 1 su 2.
«La valutazione si commenta da sola: è del tutto evidente che non è congruente con l’attualità del programma che il teatro ha presentato», commenta l’assessore alla cultura di Firenze, Giovanni Bettarini.
«Non lo pensiamo solo noi ma la città, come dimostrato alla presentazione del cartellone, con centinaia di persone che applaudivano Massini per il lavoro proposto. Andiamo avanti con questa consapevolezza anche dal punto di vista dei ricorsi che procederemo a fare».
La Fondazione, intanto, ha chiesto formalmente accesso agli atti e il Cda ha già dato il via libera per un ricorso al Tar.
Una scelta sostenuta anche dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che si dice «convinto che riporterà la Pergola al livello che merita, ovvero quello delle eccellenze».
Nel frattempo, il Consiglio regionale ha approvato una risoluzione per chiedere alla giunta di intervenire con fondi straordinari a favore dei teatri — la Pergola inclusa — e degli enti dello spettacolo dal vivo penalizzati da tagli ministeriali. Un’azione trasversale, votata da Pd, Iv, Avs e Lega, con l’astensione di Fratelli d’Italia. «La Pergola è la punta dell’iceberg — commenta Cristina Giachi (Pd), presidente della commissione Cultura — di un impianto che svaluta esperienze di qualità».