La giunta comunale a Carrara ha approvato una delibera con la quale fissa in 9 euro l’ora la soglia minima e inderogabile per ogni lavoratore in appalto o a contratto con il Comune di Carrara. In tal senso era stata presentata una mozione dal Partito democratico, successivamente approvata dal consiglio comunale il 26 settembre 2024.
Il minimo salariale
La delibera fissa precisi parametri per la tutela della retribuzione minima salariale negli appalti e nei contratti del Comune di Carrara. In particolare, si stabilisce che per ogni procedimento di affidamento diretto, nelle procedure di gara o ancora per le concessioni che interessano il Comune di Carrara il responsabile unico del procedimento dovrà individuare il contratto nazionale del lavoro maggiormente rappresentativo e che questo debba in ogni caso prevedere una retribuzione oraria di almeno 9 euro.
“Sulla scia della regione”
“La tutela della retribuzione minima è un atto dovuto che dà seguito a quanto già fatto dalla Regione Toscana – ha dichiarato la sindaca di Carrara, Serena Arrighi (nella foto di copertina) – Come amministrazione abbiamo accolto con favore la richiesta pervenuta dal Partito democratico e poi sostenuta con forza da tutta la maggioranza e dalle forze di centrosinistra in consiglio comunale”.
Salari reali in picchiata
“In questi mesi – ha aggiunto la prima cittadina – abbiamo lavorato per un provvedimento che possa essere immediatamente applicabile e che non sia attaccabile neppure da chi, a Roma e sul nostro territorio, si è sempre opposto a una norma di buonsenso che sta concretamente dalla parte dei lavoratori. In un momento storico in cui tutti gli indicatori economici ci parlano di salari reali in picchiata e, al contrario, utili d’impresa in continua ascesa, il Comune di Carrara ha deciso con questa delibera da che parte stare: quella delle famiglie e dei lavoratori e dare, per quanto nelle proprie possibilità, un contributo concreto a tutti loro“.