Ritorno nella storica sede

Scuola, via i prefabricati dell'Istituto Paladini

Dal 2018-2019 i lavori di messa in sicurezza della storica sede, ora il traguardo è vicino

Scuola, via i prefabricati dell'Istituto Paladini
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È iniziato lo smantellamento dei prefabbricati nell’area del Campo di Marte di Lucca dove, dall’anno scolastico 2018-2019, gli studenti e i professori dell’istituto scolastico Paladini hanno fatto lezione a causa dell’improvvisa indisponibilità del complesso del San Nicolao nell’omonima via del centro storico e che sarà inaugurato il prossimo 12 settembre.

I lavori di dismissione dei moduli dureranno almeno tre settimane, rappresentano il punto fermo dell’operazione ‘nuovo Paladini’ che dal prossimo 15 settembre (primo giorno di lezione dell’anno scolastico 2025-2026) tornerà nella storica sede dell’ex convento di S. Nicolao. Il complesso intervento di recupero, restauro e risanamento dell’immobile storico che si estende per oltre 10mila metri quadrati, ha comportato un investimento da parte dell’amministrazione provinciale di oltre 16,5 milioni di euro.

Per l’occasione si è svolto un sopralluogo con il presidente della Provincia Marcello Pierucci accompagnato dai tecnici dell’ufficio Edilizia scolastica della Provincia e dal Rup dell’intervento sul S. Nicolao, architetto Francesca Lazzari, e dalla dirigente scolastica Emiliana Pucci.

I prefabbricati del Campo di Marte, che hanno ospitato le 16 aule del Paladini e hanno consentito la continuità didattica dell’istituto dichiarato inagibile nei primi giorni di giugno 2018, tornano nella disponibilità della ditta. L’amministrazione provinciale ha pagato in questi anni un canone di locazione dei moduli quantificabile in circa 1.3 milioni di euro euro a cui andranno aggiunte le spese di smontaggio e di ripristino delle aree occupate per un importo di ulteriori 210mila euro.

Da un paio di settimane, intanto, sono iniziate le operazioni di trasloco di una parte di arredi e attrezzature recuperate che saranno ricollocati assieme ai nuovi arredi all’interno degli ambienti riammodernati del centro storico.

Nell’area ospedaliera del Campo di Marte rimarranno operativi (nella cosiddetta Palazzina 7) gli uffici amministrativi, la segreteria e la presidenza che saranno trasferiti durante le prossime vacanze di Natale e troveranno spazio al pian terreno del S. Nicolao dove, ad oggi, sono ancora in corso lavori di recupero e restauro di parte degli affreschi rinvenuti durante i lavori del complesso conventuale.

Il complesso del S. Nicolao da settembre 2024 ospita già 7 classi dell’indirizzo Moda del Civitalie un grande laboratorio dedicato. Proprio il Civitali – che negli ultimi anni ha visto aumentare il numero di iscrizioni e quindi le esigenze di spazi – in attesa che si concludano i lavori in altri ambienti dell’antico convento, rimarrà nei locali dell’Ite Carrara sulla Circonvallazione e, su esplicita richiesta della dirigenza scolastica, continuerà ad utilizzare i 4 moduli abitativi sistemati nei cortili dell’istituto.

Soddisfatto il presidente Pierucci che vede avvicinarsi a grandi passi la riapertura della scuola: Se nel settembre del 2018 i prefabbricati possono essere stati considerati ‘la salvezza’ del Paladini e in parte anche del Civitali a seguito della forzata chiusura del S. Nicolao – dichiara il presidente – adesso la dismissione dei moduli abitativi trasformati in classi segna la parola fine ad una fase transitoria durata più del previsto ma che, ad esempio, non ha impedito alle due scuole di crescere nei numeri visto che le iscrizioni sono in graduale aumento. Un segnale importante che testimonia l’attrazione che esercitano i due istituti nei confronti di studenti e studentesse che escono dalla scuola dell’obbligo. Riportare nel centro storico le due scuole è sempre stato l’obiettivo della Provincia ed ora è proprio questione di giorni. Dal 15 settembre gli studenti del Paladini, infatti, saranno nuovamente ospitati nell’ex convento che tornerà a vivere più sicuro e bello che mai, anche se ci sono ancora alcuni interventi da completare, sia negli spazi interni che nelle parti esterne, a causa della grandezza dell’immobile e della complessità di alcune lavorazioni”.