Non parlerà per mesi

13enne aggredito per questioni amorose: mandibola rotta

La denuncia sui social della Floria ssd, la squadra di calcio in cui gioca: “Ferita morale profonda”

13enne aggredito per questioni amorose: mandibola rotta

Ancora violenza fra minorenni, e ancora una volta per futili motivi, anche se per i protagonisti evidentemente tanto futili non devono essere sembrati: un ragazzino di appena 13 anni si trova ora sfigurato dopo essere stato colpito violentemente al volto da un suo coetaneo, sembrerebbe per questioni amorose: il giovane ha la mandibola rotta in due punti e per lui i tempi di ripresa saranno molto lunghi: ci vorrà almeno un anno prima che il giovane, possa tornare alla normalità, quattro o cinque mesi prima che possa ritrovare autonomia nel mangiare e parlare.

A denunciare l’episodio è la società sportiva dilettantistica Floria ssd, che sui social prova a stimolare una riflessione sull’accaduto coinvolgendo ragazzi e genitori.

L’aggredito è uno dei suoi tesserati, capitano di una delle squadre giovanili, che per forza di cose dovrà rinunciare alle partite per un po’. È accaduto venerdì 3 ottobre, mentre stava rientrando a casa con un amico: all’altezza dei giardini di Campo di Marte, un ragazzino di poco più grande di lui – 14 anni ancora da compiere – lo ha avvicinato e gli avrebbe chiesto: “Sei te che esci con la mia ex?”. Appena ha risposto il colpo in faccia è partito tramortendo il 13enne .

“È frustrante vedere come a questa età ci sia l’utilizzo di così tanta violenza” commenta Andrea Botticelli, presidente della Floria ssd. L’aggressione è stata denunciata ai carabinieri.

Sembra che il ragazzo si sia reso conto della gravità del suo gesto e che si sia pentito: avrebbe chiesto scusa, insieme ai genitori, alla sua vittima. Ora però per il 13enne si profila un lungo percorso per riprendersi, anche moralmente, da quanto gli è accaduto.

Tornato a casa dopo una settimana di ospedale e un’operazione, non può mangiare né parlare; dovrà essere rivisto dai medici che potrebbero optare per un secondo intervento chirurgico.

“Ma la ferita più profonda non è solo fisica è morale, e tocca tutti noi – è lo sfogo sui social della Floria, firmato dai dirigenti e dal presidente Botticelli – Non stiamo parlando solo di sport. La Floria è da anni popolata da ragazzi e crediamo sia giusto interessarci di loro anche quando escono dai nostri cancelli. Perché è li, fuori dal campo, che si gioca la partita più importante. Se un ragazzo può arrivare a colpire con tanta violenza, senza una parola e senza un motivo valido, vuol dire che qualcosa di profondo si è incrinato nel modo in cui stiamo crescendo i nostri figli. E questa responsabilità non è solo di chi ha compiuto il gesto, ma di tutti noi: delle famiglie, delle scuole, delle società sportive, del quartiere. Educare oggi significa insegnare a riconoscere i propri limiti, a gestire la rabbia, a chiedere aiuto. La Floria, come società e come comunità, condanna con fermezza ogni forma di violenza – prosegue il post -. Ma allo stesso tempo vogliamo riconoscere il coraggio del pentimento: l’autore del gesto, giovanissimo e i suoi genitori hanno mostrato consapevolezza e dolore. Diciamo con forza: no alla vendetta, no alla violenza che genera altra violenza, no al razzismo, no alle scritte sui muri e all’odio sui social”.