Ambulatorio di medicina estetico abusivo in casa
Sequestrati prodotti di dubbia provenienza. 33enne moldava nei guai

Un ambulatorio clandestino allestito accanto alla propria abitazione. Qui operava come medico estetico, ma avere alcuna qualifica né autorizzazione
È quanto portato alla luce dalla Guardia di Finanza di Pontedera in un blitz a Casciana Terme Lari, dove i finanzieri avevano rilevato un continuo via vai di persone – per lo più donne – nei pressi di un’abitazione privata. Gli accertamenti hanno portato all’individuazione di una donna di 33 anni, di origine moldava, che, priva di qualsiasi titolo abilitativo e non iscritta all’Albo dei Medici, offriva trattamenti estetici potenzialmente pericolosi.
Forniva prestazioni come filler labbra, rinofiller, blefaroplastica, mesoterapia iniettiva, e persino iniezioni di tossina botulinica e anestetici locali, utilizzando materiali di dubbia provenienza. Tra i quali anche il controverso "Lemon Bottle", utilizzato per sciogliere il grasso cutaneo.
Sequestrata l’intera struttura, priva dei requisiti igienico-sanitari minimi, nonché centinaia di dispositivi medici, siringhe e attrezzature per l’estetica avanzata a volte non sterilizzate
Le prestazioni venivano pubblicizzate attraverso social media mentre i pagamenti avvenivano in nero, con tariffe tra i 200 e i 300 euro, nettamente inferiori rispetto a quelle applicate da professionisti abilitati.
L’operazione di monitoraggio contro l’esercizio abusivo della professione medica nel settore dell’estetica, si è resa urgente in seguito a clamorosi fatti di cronaca su scala nasczionale verificatisi sul territorio nazionale, alcuni dei quali con esiti tragici.
Alla falsa professionista è stato contestato il reato di esercizio abusivo della professione medica. Indagini in corso per rilalire alla filiera di approvvigionamento.