Al setaccio le telecamere

Assalto al portavalori sull'Aurelia: ritrovate le due auto utilizzate per la fuga

La Procura di Livorno ha aperto un fascicolo per rapina aggravata

Pubblicato:
Aggiornato:

Non c'è ancora traccia dei banditi che nel tardo pomeriggio di venerdì,  28 marzo 2025, hanno seminato il panico sulla Variante Aurelia, all'altezza di San Vincenzo (Livorno).

Almeno nove le persone. Di loro, al momento, non ci sono tracce. Le forze dell'ordine hanno ritrovato le due auto, utilizzate per la fuga. Una è stata rintracciata nella serata di sabato 29 marzo nel dirupo di un bosco tra Sassetta e Suvereto.

L'altra, una Volvo blu, è stata rinvenuta lungo la strada tra Castelnuovo Val di Cecina e Monterotondo Marittimo.

Il veicolo era stato sottratto con la minaccia delle armi a un medico di Orbetello, che si trovava in coda dietro ai mezzi blindati

A dire qualcosa in più saranno gli esami balistici sulle armi usate e se quelle armi hanno sparato in altri colpi, realizzati nel sud Italia.

Il racconto delle guardie giurate

"Ci hanno disarmati e fatti allontanare dai furgoni, noi abbiamo obbedito. Siamo sotto choc ma almeno la possiamo raccontare: siamo vivi, abbiamo portato la pelle a casa". E' quanto ha ricostruito, sulle pagine de Il Tirreno, una delle cinque guardie giurate che quel venerdì era a bordo del mezzo.

Ci hanno fermati e hanno bloccato i furgoni, hanno iniziato a sparare, ci hanno fatto scendere - racconta ancora - Sono sicuramente professionisti. Non ci hanno fatto niente di male ma lì per lì uno ci pensa, certo ha paura che finisca nel peggiore dei modi. Invece, hanno visto la nostra collaborazione: a un certo punto eravamo inermi".

Almeno venti colpi sono stati esplosi contro i furgoni blindati. Circa 4 milioni di euro il bottino. I soldi erano destinati al pagamento delle pensioni negli uffici postali della provincia di Grosseto.

I filmati potrebbero essere fondamentali

Alessandro Gorini, residente nella zona, ha assistito alla scena e ha tentato di filmare l'accaduto con il suo smartphone.

"Stavo facendo dei lavori in casa quando ho sentito gli spari. Pensavo fosse mio fratello cacciatore, poi ho sentito una mitragliata. Mi sono messo a filmare, nascosto dietro la rete.

Ho visto che i banditi mandavano le guardie giurate con le mani alzate verso la galleria in direzione nord. In quel momento hanno fatto esplodere il portavalori. Tutto in pochi secondi. Si vedeva che era un'azione di gente organizzata, un vero commando. Ero a un'ottantina di metri da loro", ha raccontato Gorini.

La Procura di Livorno ha aperto un fascicolo per rapina aggravata, affidando le indagini ai carabinieri del nucleo investigativo di Livorno, coadiuvati dalla compagnia di Piombino.

Le forze dell'ordine stanno setacciando la Toscana meridionale, avvalendosi anche di elicotteri dotati di visori notturni, nella speranza di individuare e catturare i responsabili.

Un contributo fondamentale potrebbe arrivare dalle telecamere di sicurezza.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali