L'intervento

Bracconieri colti in flagrante: sequestrati fucili, munizioni e tagliole

Cacciavano di notte in una località di campagna nel Comune di Firenze

Bracconieri colti in flagrante: sequestrati fucili, munizioni e tagliole
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Hanno 85 e 68 anni e praticavano l'attività di bracconaggio sulle colline fiorentine: sono stati colti in flagrante dai Carabinieri forestali di Firenze.  E' questo quanto comunicato stamani dal colonnello Luigi Bartolozzi, comandante del gruppo Carabinieri forestale di Firenze e dal maresciallo Emiliano Granatelli, comandante della stazione di Ceppeto dei carabinieri forestali. I militari della stazione di Ceppeto, infatti, hanno colto in flagrante due bracconieri mentre erano appostati di notte con fucili uso caccia, pronti all'uso, in attesa di sparare a fauna ungulata, in via delle Ballodole nel Comune di Firenze.

L'attività in essere è partita da una indagine iniziata nel 2019 a seguito di segnalazioni di presunti atti di bracconaggio, presso una uliveta privata. Dopo molti appostamenti e sopralluoghi, è stata individuata l'area dove spesso venivano trovati residui di pasturazione e qui si è concentrata l'attività di indagine

L'intervento dei militari 

La sera alle 21,30 dopo aver notato dei movimenti sospetti, i militari si portavano sul posto. Qui, appostati in prossimità di un capanno, già individuato e realizzato per le attività di bracconaggio, accertavano che la porta d'ingresso era chiusa dall'interno; ciò faceva presupporre la presenza di qualcuno. Pertanto i militari accedevano all'interno dove era presente una persona che imbracciava un fucile caricato con munizionamento spezzato calibro 20. Il fucile risultava illegale in quanto privo di qualsiasi matricola d'identificazione.

Il capanno era strutturato in modo che da un'apertura appositamente creata, il soggetto sparava alla selvaggina ungulata, in particolare cinghiali, i quali venivano attratti in prossimità del capanno dal foraggiamento posto posto a circa 6 metri, composto da mais, pane e ghiande.

Due le persone individuate 

I militari scoprivano inoltre che il bracconiere, colto sul fatto, operava unitamente ad un'altra persona la quale, ad una distanza di circa 100 metri, si era appostata su di una pianta, in particolare su una quercia sulla quale era stata creata una piccola piattaforma. La persona appostata, di 85 anni, imbracciava anch'esso un fucile semiautomatico Breda, calibro 12, caricato con una munizione spezzata del tipo terzarole. Detto fucile non risultava essere stato denunciato all'autorità. L'appostamento sulla pianta era strutturato in modo tale che dall’alto, il soggetto in questione, sparava verso il basso alla selvaggina ungulata che veniva attratta in prossimità della pianta dal foraggiamento. Le due persone erano giunte sul posto con le stesso autoveicolo e quindi in pieno accordo.

Un'attività completamente illegale

L'attività posta in essere da due soggetti di nazionalità italiana risultava chiaramente illegale in quanto svolta in violazione di norme, sia venatorie che sulla detenzione di armi. I militari, constatato il reato in corso, in particolare le violazioni in materia di detenzione e porto di armi illegali, procedevano, con l'avvallo del magistrato della procura fiorentina, alle perquisizioni veicolari e domiciliari delle abitazioni dei due soggetti. Da tale attività sono emerse altre due violazioni quale: detenzione illecita di munizione a palla e detenzione di tagliole a scatto, atte alla cattura di fauna selvatica. Nel corso dell'operazione sono stati sottoposti a sequestro penale 2 fucili, 121 munizioni di vario calibro e 4 tagliole.

Disposto il ritiro cautelare delle armi

In accordo con la questura, tenuto conto dei precedenti specifici dei due soggetti già accaduti nel 2017, i militai hanno provveduto al ritiro cautelare di tutte le armi, munizione e materie esplodenti, detenute e denunciate, per un totale di 18 fucili, una pistola, 637 munizioni e un coltello da caccia.

Tanti i reati ravvisati 

Le due persone sono state denunciate per molteplici reati tra i quali: porto abusivo di armi comuni da sparo e munizioni, esercizio di caccia in periodo di divieto generale, uso di munizione spezzata per la caccia agli ungulato e foraggiamento di fauna selvatica.

Colti sul fatto i due anziani cacciatori hanno affermato di essere malati di caccia.

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