Il parroco è stato dimesso dallo stato clericale

C'è l'accordo: Don Spagnesi restituirà 45mila euro alla parrocchia della Castellina

E' una parte dei soldi sottratti indebitamente dalle casse parrocchiali per acquistare stupefacenti 

C'è l'accordo: Don Spagnesi restituirà 45mila euro alla parrocchia della Castellina
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La parrocchia dell’Annunciazione alla Castellina di Prato e l’ex parroco Francesco Spagnesi hanno raggiunto un accordo: il patto prevede la restituzione di una parte dei soldi sottratti indebitamente da Spagnesi dalle casse parrocchiali per acquistare stupefacenti.

L’accordo sottoscritto tra le parti prevede che se il pagamento pattuito non verrà adempiuto, la parrocchia potrà rivalersi secondo quanto stabilito in via giudiziaria.

La rateizzazione

Spagnesi, che dovrà anche rifondere le spese legali,  si impegna infatti a pagare la somma di 45mila euro a titolo di risarcimento: diecimila euro sono già stati versati al momento dell’accettazione della proposta, altri cinquemila euro saranno pagati entro il 31 dicembre e la restante cifra sarà liquidata in dieci anni. L’ex parroco, dimesso dallo stato clericale dopo lo scandalo legato ai festini a base di droga, ha anche provveduto al pagamento delle spese legali.

La scelta della Parrocchia

La parrocchia dell’Annunciazione, ha scelto la strada della conciliazione per chiudere questa dolorosa vicenda che ha portato profondo sconcerto nella comunità. La cifra pattuita non è quella prevista dalla sentenza di condanna del Tribunale di Prato, accertata in 123.180 euro, più interessi, ma è compatibile con le capacità economiche dell’ex parroco.

Accordo onorevole e rispettoso

"Siamo giunti ad un accordo che riteniamo onorevole e rispettoso della parrocchia dell’Annunciazione e della persona di Francesco Spagnesi – afferma il vescovo Giovanni Nerbini –. Era necessario arrivare a conclusione di questa vicenda che tanto dolore ha provocato nella comunità ecclesiale. In primo luogo per la serenità della parrocchia. Questa soluzione ha cercato di ricomporre i criteri di giustizia e di carità".

Alla Castellina volevano solo la verità

Da parte sua, don Serafino Romeo, da tre anni parroco della Castellina, ha voluto sottolineare l'importante opera di mediazione compiuta dal Consiglio. "Abbiamo sempre affermato - ha spiegato - che il nostro agire non è mai stato mosso da vendetta o rivalsa, ma solo dalla volontà di superare, nella verità, quanto è successo".

 

 

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