Dentro Monna Tessa..un degrado (ed uno spreco) senza fine
L’artista Urbex “Daria B. Urbex” che scandaglia ed immortala, con la sua macchina fotografica, tutti i luoghi abbandonati, ci porta, stavolta, dentro Monna Tessa, l’ex centro dialisi di Firenze, la struttura che ha ospitato tanti ambulatori almeno fino al 2019 quando poi è stata abbandonata. Da tempo l’immobile è occupato abusivamente, tutti vedono entrare ed uscire le persone indisturbate. Vi sono state già degli sgomberi ma l’immobile è tornato ad essere occupato.
Chi paga questo spreco?
Le foto dell’artista Urbex di Sesto Fiorentino, però, mettono in luce un altro aspetto: è così che si conservano i luoghi sanitari? “Non è davvero tollerabile come le autorità sanitarie hanno lasciato ridurre questo immobile di pregio che si trova tra un padiglione e l’altro di Careggi – ha tuonato Daria B. Urbex – l’immobile è abbandonato e lasciato a se stesso in uno stato di intollerabile degrado, accessibile a tutti, e versa in un condizioni igienico sanitarie disperate.
Gli abusivi – ha continuato – lanciano bottiglie ed altri oggetti dalle finestre dei piani alti a chi “osa” fotografare cosa c’è fuori dall’immobile, non c’è alcuna vigilanza e le reti di cantiere sono tutte divelte. Nell’area – ha continuato – non c’è nessun cartello di proprietà privata ma cosa grida maggiormente allo scandalo è che nel bel mezzo del cuore dell’eccellenza sanitaria fiorentina si possa assistere a questo spreco. Materiale sanitario, arredi, mobilia, macchinari, poltrone in pelle: tutto è stato abbandonato senza prevedere alcun recupero.
All’interno – ha osservato – vi sono radiografie ed altri dati sensibili di ex pazienti sparse su tutti i pavimenti, impianti elettrici diventi dagli abusivi, bidoni di rifiuti speciali e radioattivi rovesciati sui pavimenti. Attrezzature medico sanitarie abbandonate. In tutti questi anni – ha concluso – le autorità sanitarie non si sono mai attivate per salvare questa struttura.
Si parla da tanto tempo di dare una seconda vita a questo immobile ma per adesso l’occupazione prosegue così come lo spreco”.
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