“Quando i buoi sono già scappati dalla stalla”. Potrebbe essere riassunto così, con un vecchio detto popolare, ma più che mai attuale, la vicenda dell’ex Convitto della Calza a Firenze. Ufficialmente una foresteria, ma trasformato in un hotel, anche se i proprietari assicurano di non aver cambiato la destinazione d’uso e cioè quella residenziale.
Un caso che tiene banco da diverse settimane a Firenze, ma che adesso culmina – anche se è solo la punta dell’iceberg – con una multa di oltre 4mila euro.
Il verbale della Municipale
La quiete dell’ex Convitto della Calza a Firenze è stata interrotta oggi dalle notifiche Pec che hanno raggiunto i titolari della struttura: due verbali con sanzioni da 4.000 e 430 euro, per attività ricettiva extralberghiera senza titolo e per un’insegna esterna che pubblicizzava una ristorazione non consentita. Una storia di regole ignorate che ora rischia di chiudere la porta a ogni iniziativa.
La Direzione Attività Economiche del Comune di Firenze ha infatti avviato subito il procedimento per vietare la prosecuzione dell’attività ricettiva irregolare. Ai titolari restano dieci giorni per presentare eventuali memorie difensive, mentre la Polizia municipale continua i controlli per verificare se la struttura ospiti ulteriori attività di somministrazione proibite.
“Oggi sono state notificate sanzioni relative ad attività ricettiva senza titolo e a un’insegna non consentita – spiegano l’assessore allo Sviluppo economico Jacopo Vicini e l’assessora all’Urbanistica Caterina Biti –. I controlli proseguono e, quando emergono irregolarità, procediamo a rimuoverle e a sanzionarle. Nessuna violazione è consentita”.
Ma cosa è successo?
La vicenda del Convitto della Calza ruota attorno all’apertura del nuovo centro benessere “Della Calza Spa e Foresteria”, che include anche 40 camere prenotabili online.
Il Comune di Firenze ha acceso i riflettori sulla struttura per capire se si tratti di un hotel camuffato, contestando in particolare la vendita delle camere tramite portali online e la presenza di un ristorante non autorizzato.
La proprietà sostiene di aver rispettato tutte le autorizzazioni e di aver realizzato una foresteria accessoria, mentre Palazzo Vecchio teme violazioni delle norme urbanistiche e ricettive.
La vicenda ha già visto un braccio di ferro giudiziario sul fronte dell’ordinanza di sospensione dei lavori e prosegue con controlli amministrativi e ispezioni della polizia municipale, alimentando tensioni tra istituzioni, comitati cittadini e politica locale.