Potrebbe cambiare pelle il cosiddetto “cubo nero”, il complesso residenziale di lusso costruito al posto dell’ex Teatro Comunale di Firenze. Sì, perché l’ipotesi sul tavolo è un cambio di colore per le facciate.
La possibilità si fa largo dopo la commissione urbanistica di Palazzo Vecchio e la proposta di modificare i pannelli delle due torri, oggi color ottone brunito, con l’obiettivo di ridurre l’impatto visivo sullo skyline cittadino.
Una soluzione che non è ancora certa, ma che potrebbe aprire una nuova fase per un edificio finito al centro delle polemiche. Il progetto, infatti, era già stato approvato e seguito dalla Soprintendenza, ma nelle ultime settimane le critiche si sono moltiplicate: troppa la distanza tra le forme e i colori del complesso e il contesto rinascimentale circostante, tutelato da vincoli paesaggistici.
La proprietà, la multinazionale immobiliare Hines, si sarebbe resa disponibile a un incontro con Comune e Soprintendenza. L’appuntamento dovrebbe arrivare nelle prossime settimane e servirà a capire se davvero esistono margini per una correzione estetica del progetto già realizzato.
Resta però aperto anche il tema dei controlli. Lo scorso 25 agosto il Comune ha chiesto alla Soprintendenza la documentazione relativa alle verifiche sui materiali utilizzati in cantiere, verifiche che erano previste nelle prescrizioni del 2020. Quei documenti, però, non sono ancora stati trasmessi e la partita autorizzativa rimane dunque sospesa.
Il complesso, con le sue torri brunite, continua intanto a dividere la città. Da un lato chi denuncia un impatto troppo pesante sul paesaggio urbano, dall’altro chi sottolinea la regolarità dell’iter seguito. Ma la vicenda non sembra chiusa: i prossimi passi dipenderanno dal confronto istituzionale che deciderà se il “cubo nero” dovrà davvero cambiare faccia.