Firenze, scatta le rimozione forzata delle keybox
La sindaca Funaro: "Impediremo di aggirare le regole"
Dopo la delibera che le mette al bando in tutta la città, l'amministrazione comunale passa alle vie di fatto: la rimozione forzata delle keybox e le sanzioni nei confronti dei trasgressori.
Accompagnata dall'assessore comunale al Turismo, Jacopo Vicini, dal presidente di quartiere, Mirco Rufilli, e dalla polizia municipale la sindaca di Firenze, Sara Funaro, ha voluto dare in mattinata una dimostrazione pratica dell'azione di contrasto verso un dispositivo molto usato nel mercato degli affitti brevi per la consegna delle chiavi degli alloggi ai turisti, la cui identificazione avviene da remoto.
Armati di tronchesi gli agenti della municipale hanno dunque staccato le prime keybox, fra queste ben tre in via Lambertesca e una in via dei Cimatori, in pieno centro storico.
Secondo le stime della Polizia municipale al momento dell'approvazione della delibera sarebbero state censiti circa 400 di questi apparecchi, scesi a circa un terzo da quando lo scorso 10 febbraio è diventato vigente il divieto.
"Con la Polizia municipale e l'assessore Vicini stiamo facendo un controllo in tutta la città per la rimozione delle keybox - spiega Funaro, parlando coi giornalisti - alcune erano già state tolte spontaneamente dai proprietari, ma come stiamo vedendo ci sono tanti che continuano a mantenerle.
Il divieto è operativo, su questo l'attenzione dell'amministrazione sarà massima nel rimuovere e continuare i controlli".
Funaro spiega anche che si sta lavorando a una mappatura anche fotografica in tutta la città in modo da avere, anche coi sistemi di intelligenza artificiale, "un controllo il più possibile diffuso sul territorio.
È una prima azione delle tante che vogliamo mettere in campo per fare in modo che ci sia da una parte regolarità e dall'altra la possibilità di regolamentare e dare risposte di decoro, perché anche dal punto di vista della sicurezza non si possono vedere queste scatolette attaccate a una parete di un edificio.
In questi palazzi vivono cittadini che hanno tutto il diritto di sentirsi sicuri a casa loro".
La sindaca lancia poi un altolà indirizzato a chi coltiva la suggestione di aggirare l'ostacolo normativo, magari collocando le keybox all'interno dei palazzi: "Lì ovviamente ci dovremo coordinare con i proprietari e gli amministratori di condominio, ma non si possono aggirare le regole".
Allo stesso modo sarebbe un errore, ad avviso di Funaro, pensare a un allentamento delle regole. Così se per un verso dà atto al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, di aver compreso immediatamente il problema che ruotava attorno alle keybox, ovvero l'aderenza alla legge che prevede il riconoscimento di persona degli inquilini, con analoga convinzione si rivolge al governo perché il segnale non venga affievolito.
"Il mio auspicio - confida la sindaca - è che nelle interlocuzioni che ci sono a livello nazionale non vengano trovati modi per aggirare questo sistema da parte di chi gestisce gli affitti brevi, ma che ci sia un'attenzione molto forte alla necessità di avere il riconoscimento in presenza che è anche una questione di equità: chiunque vada all'interno di un b&b ufficiale o di un albergo ha il portiere che fa il riconoscimento.
Non vedo perché nello stesso tipo di attività questo non debba avvenire".